Titolo: Chi ha staccat’ a spin’ o Napul’ ? (Traduzione: Ridateci presto il bel gioco!)

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R’renn’ e pazziann’ anche la 27esima di campionato è già storia. Una sorte di storia a puntate, però. Tra anticipi e posticipi, anticipi dei posticipi e posticipi degli anticipi, l’ottava del girone di ritorno è durata la bellezza di 4 giorni: da venerdì a lunedì, dal fraidei nait al mondei nait per dirla con lo slang del broadcasting (che nun è o’ bror’ e castagn’).
Stavolta ho visto pochi matches in tv. Giusto una manciata di minuti di Parma-Cagliari, un pizzico di qualche azione di Chievo-Milan, una spruzzatina di tempo di Inter-Spal, una briciola di gioco di Frosinone-Torino, una ‘ntecchia dello scontro Samp-Atalanta, una spruzzatina di Bologna-Cagliari, una sbirciata veloce di Fiorentina-Lazio e qualcos’altro e stramacchio forse che manc’ m’ ricord’.
Ho visto però (ed ho visto bene) la partita degli azzurri contro il Sassuolo (1-1). Che sofferenza. Mamma mia che stress. Ch’ dummen’c’ ntuss’cat’ amaramente, appriess’ a chilli sfasulat’ senza genio ed a tratti pure senza forze. Confusionari e poco incisivi. Superficiali e molto strappaschiaffi. Approssimativi e per lo più sconclusionati.
Ho provato a cronometrare i tempi degli scatti di Ghoulam, degli allunghi di Diawara, degli sprint di Mertens, degli spunti in progressione di Verdi: nient’men’ che ‘e bradipi re forest’ pluvial’ s’ mov’n’ ncopp’ agli alberi molto chiu’ velocement’ dei quattro alfieri azzurri.
È vero che il campionato non ha molto altro da dire per il Napoli, è vero che le energie vanno giustamente indirizzate per proseguire al meglio il cammino in Europa, ma è altrettanto vero che, quello offerto in terra emiliana, è stato uno spettacolo piuttosto avvilente. E meno male che Lorenzinho alla fine è riuscito a estrarre dal cilindro il coniglio ad effetto, pareggiando il rocambolesco e fantozziano gol dei neroverdi.
Mister Ancelotti ha mischiato le carte e, per la sfida al Mapei Stadium, ha tirato fuori dal mazzo un undici rivoluzionato e poco rivoluzionario, che in campo ha fatto assai fatica a ritrovarsi nelle consuete trame di gioco e che, per giunta, ha buttato alle ortiche quelle poche occasioni da rete capitate nel corso del primo tempo.
Insomma, un Napoli a scartamento ridotto, che è riuscito a ridurre pure la mia voglia di vederlo giocare.
Speriamo che a Salisburgo ritorni a trottare come sa ben fare, così tutti noi tifosi, me per primo, potremo dimenticare in fretta il passo falso emiliano e, soprattutto, potremo dimenticare anche il notevole distacco in classifica dalla vetta.
Detto del Napoli, passo velocemente a scrivere qualche brevissima nota sulle altre partite.
Ha vinto per la quinta volta di fila il Milan (1-2) che, limitatamente al girone di ritorno, è secondo solo ai serpentini, con ben venti punti conquistati in otto giornate da gennaio sin qui. I rossoneri, in terra veneta, hanno messo sotto il Chievo, sempre più lontano laggiù all’ultimo posto in classifica, con 10 punti appena.
Nelle parti alte della classifica, invece, hanno colto il successo pieno anche le due squadre nerazzurre: l’Inter e l’Atalanta. I primi hanno battuto la Spal (2-0) tra le mura amiche, i secondi invece hanno sconfitto la Samp in trasferta (1-2) con il solito Zapatone tra i protagonisti bergamaschi.
Sempre a ridosso della zona C.L. il Torino ha inanellato il settimo risultato utile consecutivo, battendo (1-2), in terra ciociara, il Frosinone penultimo in classifica. Sotto di un gol, i granata, guidati dal redivivo Belotti autore di una ingobbita doppietta, sono riusciti a ribaltare l’iniziale risultato di uno a zero ed a conquistare gli utilissimi tre punti.
Il Parma ha liquidato il Genoa (1-0), che, in tutta onestà, avrebbe meritato almeno il pareggio. La gara è stata piuttosto equilibrata ed è girata a favore dei ducali grazie ad una travolgente azione da calcio d’angolo dello slovacco Kucka, pronto a ribadire in rete un suo colpo di testa deviato dal portiere sulla traversa.
Il Bologna ha battuto, domenica all’ora di pranzo, il Cagliari (2-0). La sfida tutta rossoblu è stata vinta con merito dai padroni di casa che, dopo tre sconfitte consecutive, ritornano al successo con caparbietà e spirito di sacrificio. Due delle caratteristiche del mister slavo che sta cercando di tirare fuori dalle secche la squadra felsinea.
Tra Fiorentina e Lazio è finita in parità (1-1), con un tempo per parte. Il primo di stampo biancazzurro ed il secondo di marca viola. Gli aquilotti hanno fatto di tutto per conquistare il successo pieno, ma non sono riusciti a concretizzare le occasioni da rete create soprattutto nei primi sessanta minuti. Probabilmente il punto non ha accontentato nessuna delle due. La Lazio si è allontanata un po’ dalla zona alta della classifica, la Viola invece non è riuscita nell’aggancio alla Samp al nono posto.
Della bruttissima Udinese sconfitta sonoramente (4-1) in terra nemica ho poco o nulla da dire. Ben gli sta!
Nell’ultima partita in programma lunedì sera, la neo Roma di Ranieri si è sbarazzata (2-1) dell’Empoli, squadra sempre più invischiata nella lotta per la retrocessione, con il Bologna appena distante un punto sotto. Il tecnico trasteverino col pedigree internazionale, vincente sorprendentemente con il Leicester qualche anno fa, è stato chiamato in tutta fretta al capezzale romanista per avvicendare in panchina mister Di Francesco, ritenuto il protagonista in negativo della stagione poco esaltante dei giallorossi. La squadra capitolina non ha avuto vita facile, anche perché è rimasta in dieci verso il finale di partita (espulsione di Florenzi). Con questa vittoria la Roma resta comunque in scia alle due milanesi per un posto in C.L.
E mo’ ?
Mo’, tra poche ore, ci sarà la sfida in terra austriaca. A Salisburgo il Napoli parte dal vantaggio della gara d’andata ma non deve sottovalutare assolutamente l’avversario che… può mettere le ali bevendo red bull a go-go. Affidiamoci con fiducia ai panchinari Luperto e Chiriches, chiamati a difendere l’area di rigore dagli assalti degli avversari, ma cerchiamo di fare almeno uno o due gol in trasferta. Incrociamo le dita e non smettiamo di gridare… Forza Napoliiiiiiiiiiiii.
Andrea P&B.

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Tifoso del Napoli dai tempi del maestro Luis Vinicio, sognatore da sempre, fotografo mancato e strimpellatore convinto di strumento a sei corde, bancario fedele ultratrentennale, laureato in economia aziendale alla tenera età di 50 anni, sposato con prossima vista sulle nozze d’argento con due figli parimenti tifosi del Napoli sin dalla nascita, provo a seguire gli insegnamenti del Cristo Gesù e di tanto in tanto mi cimento a parlare di pallone… ma solo a mente fredda. Non odio la Juventus, mi limito solo ad evitarla scrupolosamente per non cadere in tentazione! Saluto di solito con “Pace e Bene”… e qualcuno recentemente mi ha apostrofato proprio così, “Andrea Pace e Bene”. Mi sembra una buona idea per il mio nick name da provetto blogger azzurro. Andrea P&B.

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