State allegri.
Ma non Allegri come quello là.
Quello che ha detto: “abbiamo subito un gol da polli“… polli, proprio così… incalliti rubagalline (e, soprattutto, rubascudetti!) trasformati in polli in una notte tutta tinta d’azzurro.
Quello che, mordendosi ripetutamente la lingua, ha ancora detto: “il Napoli ha meritato di vincere lo scudetto“… me – ri – ta – to, proprio così… un aggettivo che in casa rubentina è in disuso ormai da anni e anni.
Quello che, con una faccia da funerale, più falso che convinto, ha fatto persino i complimenti agli azzurri per il campionato vinto. Vinto, non arrubbato co’ i denari. Avrebbe dovuto anche aggiungere: vinto col cuore.
Insomma state, stiamo allegri… ma nel modo giusto. Una sana e contagiosa allegria. Un mood di schietta e pura felicità!
AVIMM’ VINCIUT’.
Dopo la cocente delusione di Champions, l’amarezza dell’eliminazione per opera degli arbitri più che degli avversari, non era facile ricomporsi graniticamente e riprendere il lavoro iniziato a settembre scorso. Esattamente il 10 settembre. All’89esimo minuto di Napoli-Spezia, partita valevole per il sesto turno di campionato. Gara bloccatissima, difficile, complicata, poi conquistata da un preciso rasoterra di Raspadori poco prima del fischio finale. E dà lì in poi il Napoli è andato al comando della Serie A e non ha mai più mollato lo scranno del primo posto in classifica. Semp’ annanz’ a tutt’ quant’.
AVIMM’ VINCIUT’.
Raspadori aveva dato inizio a settembre al trionfale cammino partenopeo contro i bianconeri spezzini e lo stesso Raspadori ha dato avvio ad aprile alla volata in vista dello striscione del traguardo, stavolta contro i bianconeri spazzini.
Munnezza… aita f’rní dint’ e bidoni! Cuadrado nell’umido ci casca meglio che in area di rigore, Vlahovic nell’indifferenziata è proprio a morta soj, Chiesa nella plastica serve a non inquinare l’ambiente e infine Di Maria va bene nella carta e cartone, fa a figura ro campione. Al 93esimo di domenica sera, quando il golden boy azzurro ha trafitto il portiere rubentino, anche il Vesuvio da lontano ha esultato perché lo stadio dei truffatori è stato calcisticamente depredato. Si calcisticamente, perché il Napoli ha giocato divinamente al calcio ed ha dato una lezione di pallone ai più… ai più… ai più scudettati d’Italia (e qui ci verrebbe bene un grande pernacchio!).
AVIMM’ VINCIUT’.
Si è dormito poco, si è fatto baldoria fino a tardi, il cuore in subbuglio, il Napoli non sarà campione per sbaglio. Negli occhi resta il fantastico gol di Raspadori (che evito di chiamare Raspa d’oro, per non aprire un casus belli con Felice e le sue citazioni!) e la gioia incontenibile di tutti gli azzurri sotto una pioggia scrosciante, arrivata a benedire il momento magico. Andare nella tana dei nemici e portare a casa il bottino pieno è stato veramente emozionante. Troppo emozionante. Così emozionante che un solo afammok sarebbe poca cosa! Abbondate, abbondiamo.
AVIMM’ VINCIUT’.
Sessantasei per cento di possesso palla, 17 tiri a 7, il Napoli ha mostrato la sua forza straripante. Bravi tutti… Kim, Kvara, Lobo, Osimhen, Elmas, Zilinski, il capitano, il lucido pelatone, il giuggiolo Giuntoli e financo il presidente Papp One. Napoli torna campione! Fa ampress’ … stamm’ aspettan’ ra tropp’ tiemp’. #ForzaNapoli.
A. P&B 💙
Bellissimo e azzeccatissimo il paragone di alcuni rubentini con la raccolta “differenziata”…
Forza azzurri
Carmine ’66