State scialli (se potete…)

284

Meno di una settimana dalla pausa del campionato e gran parte della tifoseria è già sull’orlo di una crisi di nervi. Posseduti dallo spirito di Schopenhauer e Leopardi. L’incognita del Mondiale in Qatar che ci sfavorirà di sicuro. La rimonta prepotente e inarrestabile (?) della Juve. I poteri occulti. La minaccia di guerra nucleare. Tutto il cosmo sembra tramare contro di noi e i nostri futuri successi. La verità è che siamo tutti “trocati” del Napoli e come tali già subiamo gli effetti dell’astinenza. Troppo buona la “roba” che ci stavano propinando gli azzurri e che ci mancherà per quasi due mesi. Due mesi senza Kvaraina e Osimhenina. È dura. Sono sostanze che danno dipendenza vera. Intanto il povero Del Genio si è beccato gli insulti di Cruciani e compagnia per la storia dei 100 punti. Non nego che la cosa mi da’ un po’ fastidio, perché il sottoscritto sono anniannieanni che porta avanti la teoria (sdoganata anche se non brevettata) dei dieci punti. In pratica dobbiamo essere almeno 10 punti più forti di loro se vogliamo vincere qualcosa in Italia. Ma a me Cruciani non mi ha mai cagato. Non so se esserne offeso o onorato, ‘a verità. Direi più la seconda. In realtà la teoria dei dieci punti è una scienza esatta. Una cosa seria e per niente banale. Il vittimismo e il qualunquismo c’entrano poco. E il complottismo ancora meno. Per cui va spiegata bene. Intanto non ha origine  da eventi recenti, come si potrebbe pensare, ma si perde nella notte dei tempi. L’anno dei 91 punti e Pechino sono soltanto episodi relativamente nuovi di una storia che va avanti da decenni. Che parte da molto più lontano. Non a caso il tifoso azzurro nasce col cromosoma N che, insieme all’amore per il Napoli, secerne anche un odio automatico per i colori bianconeri. A me l’ha trasmesso mio padre, che mi raccontava quello che succedeva ai tempi suoi, quando non solo non c’era il Var ma solo la radio e a stento la televisione. E che si firavano di fare! E che si so’ firati di fare. Molto di più di adesso. La storia era ed è sempre la stessa. Sono giochi di potere. Persino normali, se vogliamo. Specie in un paese come il nostro. Dove l’ha vinta sempre il più potente e quasi mai il più bravo. Non si tratta di complotti o di favori, magari acquisiti col denaro. Non c’è bisogno di organizzarsi o comprare qualcuno o qualcosa. Il potere si detiene non si esercita. E il potere ce l’hanno loro. Ce l’hanno sempre avuto loro. E tutti (gli altri) sono, ovviamente, per convenienza, dalla parte del potere. Stampa e addetti ai lavori in primis. Il cosiddetto “sistema”. Per cui nel dubbio “pro Juve” o al massimo pro strisce. Che poi nel diritto è “pro reo” che è la stessa cosa. A favore del reo. Il tutto perfettamente sintetizzato dal grande Rafa con la geniale ironia della frase: ”Ci può stare”. Che vale il “Contro tutti quanti” di Diego a Firenze di qualche anno fa. Non è che non si può fare. Ma è molto molto difficile. Devi avere quel margine di superiorità netto (i famosi dieci punti), sennò sei fregato. Ciò premesso io mai come quest’anno sono sciallo. Lo sto dicendo dall’inizio. Siamo partiti per fare settimi, siamo primi e stiamo demolendo ogni record. Fare di più era impossibile. Cercare di prevedere ora cosa possiamo fare fra due mesi è un esercizio del tutto inutile. Una classica pippa mentale. Atomica per restare in tema nucleare. Non vedo però perché non dovremmo continuare a fare bene. Siamo giovani, forti, sfacciati e sfaccimmi. E poi abbiamo un vantaggio evidente. Lo stesso che hanno le nuove leve di tifosi a differenza di noi più “datati”, che siamo, per forza di cose, scottati da anniannieanni di illusioni e delusioni. Ne parlavo qualche giorno fa col mio amico fraterno Fabrizio. Il figlio Pasquale, nuova leva, nemmeno sa cosa è successo a Pechino. E meno male. Così come Kvara, Kim e Osimhen e tutti i ragazzi. Lo spogliatoio quest’anno è sano e convinto. Ripulito dai fantasmi del passato e da vecchi “leader” che affinale nulla hanno vinto, anche e soprattutto perché, in fondo, erano i primi ad essere convinti, a ragione o a torto, che a Napoli non avrebbero vinto mai. Per quanto sopra evidenziato, per esperienze vissute e, probabilmente, anche per mancanza di personalità. Questa è una storia nuova. Una gran bella storia. Tutta da scrivere. Abbiamo una squadra fortissima. E abbiamo i dieci punti di vantaggio sulla Juve. Giusto un paio in meno sul Milan. Sono proprio quelli che ci servono. A Gennaio si riparte. Daccapo. Un nuovo campionato. È la situazione ideale. State scialli… se potete…

E Forza Napoli Sempre

Articolo precedenteAvimm’ vinciut’ o ann’ perz’? 15esimo turno
Prossimo articoloL’Angelo diabolico della bolletta
mm
Felice, papà, molto, e marito. Ispirato dalla filosofia Troisiana e cresciuto a pane e Così Parlò Bellavista. Malato (grave) di Napoli e del Napoli dalla nascita. Rapito dall’ironia e dalla punta di penna di Peppino Pacileo. Appassionato di economia, anche per necessità. Insomma una gran bella vita da orsacchiotto. Poi, però, prendi un tram in faccia all’improvviso e tutto si ribalta… e tutto è diverso. Ma non bisogna mai mollare…mai…perché il cielo è azzurro…proprio come il mare…

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.