Purtroppo lo “sgub” stavolta, seppure importante, non è di quelli da fare i salti di gioia, anzi l’esatto contrario.
Si è spento stanotte Aldo Biscardi all’età di 87 anni.
L’inventore e per anni condutture del Processo del Lunedì, primo vero format di talk show calcistico in televisione.
Un vero maestro insomma, che con i suoi modi e termini e’ divenuto davvero una icona del giornalismo sportivo.
In quegli anni chiunque volesse essere qualcuno nel campo calcistico doveva necessariamente passare dal salotto del grande Biscardone.
Dirigenti, procuratori, giornalisti e chi più ne ha più ne metta.
Una trasmissione che ha fatto davvero la storia della televisione.
Un giornalista, Biscardi, illuminato e visionario, competente e dissacrante al tempo stesso, per un giornalismo sportivo sempre all’insegna dell’ironia e del non prendersi troppo sul serio.
Memorabili i suoi “sgub” specie di calciomercato, spesso inventati di sana pianta o comunque non verificati.
Spettacolare e naïf il suo modo di porsi e di parlare per giungere diritto all’interlocutore spesso anche in modo nazionalpopolare.
Amatissimo dal pubblico.
Dai suoi “milioni di delesbeddadori”.
Raitre per anni ha fondato sul Processo le sue fortune.
Un programma che si identificava col suo conduttore, quel rosso, simpatico giornalista della porta accanto che, con la maestria di uno scafato anchorman, guidava il dibattito in studio dove lui voleva.
Il processo di Aldo Biscardi.
Strenuo sostenitore della moviola in campo, per la quale a lungo si è battuto ed ha fatto campagne continue, se ne va proprio nell’anno del VAR…
Come un ennesimo sgub…
Ciao Aldo!