Avimm’ vinciut’ o ann’ perz? Sesta di ritorno

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È un Napoli veramente capace di battere tutti i record quello che in questa stagione ci sta deliziando… o quasi. Venerdì sera addirittura ha infranto un nuovo tabù: anche la sconfitta casalinga è andata! Noi tifosi ne avremmo fatto volentieri a meno, ma sono certo che è stata solo una mossa strategica per confondere le idee alle inseguitrici… e nu poc’ pure a noi però. Tutti già proiettati alla festa scudetto, mentre la Lazio ci ha fatto venire una fitta dolorosa al petto!
ANN’ PERZ’.
Dopo quasi due mesi di vittorie, otto successi di fila, innumerevoli titoloni in quinta pagina sui giornali sportivi, simposi internazionali sul fenomenale fenomeno azzurro, discettazioni varie sull’esplosione talentuosa di Kvara ed Osimhen, approfonditi studi scientifici sull’inossidabilita dei muscoli di Di Lorenzo, montagne di calcoli ingegneristici sull’impenetrabilità del muro fatto uomo di nome Kim, il lancio della nuova fonte di energia dal capoccione illuminato di Lobo, gli azzurri hanno dovuto fare i conti con la seconda sconfitta in campionato, la prima del girone di ritorno.
ANN’ PERZ’
La Lazio del maestro traditore Sarri, con un tiraccio da lontano di Vecino, che se avesse tirato da vicino son certo che il pallone sarebbe andato invece assai lontano, ha centrato il bingo del fine settimana. Si è portata così i tre punti a casa… ed i complimenti di tutti i gufi interisti, milanisti, juventini, ecc.ecc. I capitolini con l’aquila sulla maglia, hanno mostrato un calcio innovativo, diciamo pure di bearzottiana memoria: tutto difesa e contropiede. A ben vedere, se la fortuna si rende complice e la congiunzione astrale è al punto giusto, si può rischiare anche di vincere. Accadde così ai mondiali dell’82, quando l’Italia superò squadre ben più titolate. E così, purtroppo, è successo anche venerdì sera con i laziali che hanno sbancato il San Paolo – Maradona da sfavoriti.
ANN’ PERZ’.
Da “salutate la capolista” a “una sconfitta salutare” il passo è stato piuttosto breve. Felice, che se ne intende di calcio, ha scritto papele papele nelle sue pagelle: “è una sconfitta che ci può stare… basta che non dite che è salutare… perché non è salutare proprio per niente.” In buona sostanza, abbiamo solo salutato la salute del nostro fegato per il fine settimana e fors’anche un po’ oltre. Ci siamo adeguatamente intossicati e temo che per qualche giorno ancora masticheremo amaro, in attesa di gioire di nuovo al prossimo impegno di campionato.
ANN’ PERZ’.
Ora, sperando che i calciatori partenopei e soprattutto il lucido pelatone facciano tesoro di questa triste esperienza, occorrerà quanto prima riprendere il cammino al meglio, guardando con ottimismo già alla gara contro l’Atalanta di sabato prossimo. Sfida difficile, è vero. Ma più che alla portata del Napoli. Dovrà scrollarsi da dosso tutti i gufi e dovrà puntare alla vittoria. Noi continuiamo ad avere un sogno nel cuore. #ForzaNapoli. Sempre!
A. P&B.

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Tifoso del Napoli dai tempi del maestro Luis Vinicio, sognatore da sempre, fotografo mancato e strimpellatore convinto di strumento a sei corde, bancario fedele ultratrentennale, laureato in economia aziendale alla tenera età di 50 anni, sposato con prossima vista sulle nozze d’argento con due figli parimenti tifosi del Napoli sin dalla nascita, provo a seguire gli insegnamenti del Cristo Gesù e di tanto in tanto mi cimento a parlare di pallone… ma solo a mente fredda. Non odio la Juventus, mi limito solo ad evitarla scrupolosamente per non cadere in tentazione! Saluto di solito con “Pace e Bene”… e qualcuno recentemente mi ha apostrofato proprio così, “Andrea Pace e Bene”. Mi sembra una buona idea per il mio nick name da provetto blogger azzurro. Andrea P&B.

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