9a giornata: Corsi e ricorsi storici… chi ne ha memoria ?

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Appena 31 anni fa, all’epoca del primo campionato in cui trionfò Maradona qui da noi, il Napoli incontrò di seguito una dietro l’altra, tra ottobre e novembre, la Roma, l’ Inter e la squadra serpentina. Vinse la sfida nella capitale per uno a zero, impatto’ in casa con i nerazzurri sullo zero a zero ed asfalto’ a Torino per tre a uno gli avversari rubentini.
Continuate ben benino a fare gli scongiuri, nunsiamai, ma questa pagina di storia è vera… proprio come è vera la pregevole fattura di gioco che il Napoli esprime, eccezion fatta per alcune frazioni di tempo in terra straniera. E comunque anche in questo turno, avrebbe ampiamente meritato di vincere ancora.
Se non lo ha fatto è solo perché la squadra della Cina nerazzurra tene ‘o mazz’ ruoss’ assai, ma soprattutto perché… si potesse ripetere paro paro quanto già avvenne nu sacc’ e tiemp’ fa.

Tra sabato e domenica la serie A ha mandato in scena il nono turno.
Si son segnati 27 gol. Più o meno in media .
Nelle partite dove si è segnato di più, le protagoniste, ovviamente in negativo, sono state le squadre maggiormente indiziate di restare a lungo nelle parti basse della classifica.

Dunque la giornata numero nove ha visto vincere per ben 4 volte la squadra di casa (Sampdoria, Chievo, Atalanta, Lazio), 3 volte la squadra in trasferta (Fiorentina, Roma, Sassuolo), 2 volte dividersi la posta tra le contendenti (Napoli, Inter, Milan, Genoa) e 1 volta ha visto malauguratamente soccombere la squadra di casa (Udinese).

Sampdoria-Crotone 5-0. Match già deciso abbondantemente prima della fine del primo tempo. Divario che è apparso anche imbarazzante a tratti. La squadra genovese ha mandato in gol cinque giocatori diversi, tanto pe’ nun fa piglia’ coller’ a nisciuno. Tre italiani nel primo tempo e due polacchi nella ripresa. Solo Zapatone è rimasto a bocca asciutta e ieri sera era ancora negli spogliatoi a piangere per la disperazione. La Samp, seconda vittoria di fila, sviluppa un bel gioco. Speriamo che il team di Giampaolo dia filo da torcere all’Inter anche nell’imminente turno infrasettimanale. Per i calabresi è tornato utile portarsi dietro il pallottoliere. Giornata storta, anzi di più.

Napoli-Inter 0-0. Solo una sfortunata sfortunosa sfortuna non ci ha permesso di fare nove vittorie su nove. Forse i partenopei erano un po’ stanchi nella manovra del trio di attacco, forse di loro i nerazzurri hanno messo aumm aumm un autobus di traverso davanti alla propria area di rigore. Non so di preciso. Sta di fatto che la porta di Handanovic è rimasta inviolata fino al termine. Purtroppo. Nonostante l’impegno e la pazienza (sin presa ma sin pausa), la rete non si è gonfiata stavolta. E niente… ci riproviamo mercoledì sotto la lanterna ligure.

Chievo-Verona 3-2. Non posso scrivere nulla. Non ho visto la partita. Scusatemi c’era da festeggiare il compleanno di mia moglie. Molto più interessante, secondo me.
In fondo quando si scontrano due delle squadre più… come dire… simpatiche per noi napoletani, la speranza è sempre quella che ambedue perdano di brutto, no? Purtroppo una delle due ha prevalso, e nel derby tra Montecchi e Capuleti di shaksperiana memoria ha prevalso la migliore, quella che certamente giocherà in serie A anche il prossimo anno.

Spal-Sassuolo 0-1. Che spettacolo amici miei. Due degli attacchi meno prolifici contro due delle difese meno ermetiche. In matematica meno per meno fa più… ed in questa occasione ha fatto tre punti in più solo per i neroverdi della Mapei. Partita piuttosto bruttina, con errori alla ribalta per entrambe.
Quello di Vicari ha permesso il gol facile facile del Sassuolo, quello di Berardi, dal dischetto del rigore, ha invece lasciato immutato lo striminzito risultato finale.

Atalanta-Bologna 1-0. A Bergamo fanno più o meno solo due/tre cose ogni anno e, a mio modesto avviso, le fanno tutte veramente a modo:
1) la oculata campagna acquisti,
2) il sostegno al ricco vivaio di talenti e
3) le vendite a prezzi elevati dei calciatori in uscita.
La vittoria contro i felsinei avrebbe dovuto avere un risultato più rotondo e, comunque, al pari dei successi già avvenuti, poggia le fondamenta proprio da quelle due/tre cose sopra menzionate.
I bergamaschi hanno comunque atteso 70 minuti prima di scardinare il fortino bolognese, più volte attaccato su tutti i fronti. Tre punti per i nerazzurri e sconfitta della settimana precedente con la Samp dimenticata. Per i rossoblu, apparsi meno pimpanti rispetto alle ultime prove, non si registrano tiri degni di nota in porta: atteggiamento troppo remissivo. Come affronteranno la Lazio mercoledì sera?

Torino-Roma 0-1. Partita piuttosto scialba. Anzi, togliamo pure il piuttosto. Se non ci fosse stato il colpo da biliardo di Kolarov su punizione a metà del secondo tempo, con ogni probabilità il match sarebbe finito sullo zero a zero. Senza Belotti il Torino non riesce proprio a sviluppare trame di gioco utili alla finalizzazione in porta. I granata subiscono così la seconda sconfitta stagionale, la prima in casa. A Mihailovic manca un vero terminale d’attacco ed il fantasista Lijaic si smarrisce in fretta tra le maglie degli avversari.
I romanisti invece son sembrati sotto tono, reduci dalle fatiche londinesi di coppa.
In buona sostanza hanno ottenuto il miglior risultato col minimo sforzo, ricordando così il miglior Sassuolo degli anni addietro per Di Francesco. E non è poco in questa fase del torneo piena di impegni ogni tre giorni.

Milan-Genoa 0-0. Doveva essere la partita del riscatto rossonero, dopo tre sconfitte di fila. I presupposti apparivano tutti favorevoli. Partita in casa, contro una squadra chiamata a lottare per non retrocedere. Ma non per Bonucci che, complice il VAR, si è fatto espellere a metà del primo tempo. In dieci contro undici, per paradosso, la Cina rossonera ha giocato meglio di quanto fatto nelle ultime gare. Tuttavia un grosso spirito di sacrificio e tanta volontà agonistica non son bastati a battere il Genoa che, di contro, ha fatto la sua onesta partita ma non molto di più per vincerla.
La panchina di Montella traballa, ma in giro non sembrano esserci allenatori all’altezza disponibili a sistemare il giocattolo e, soprattutto, dotati di una capace bacchetta magica. Mercoledì a Verona, sponda Chievo, probabilmente il Milan non solo dovrà vincere ma dovrà anche convincere. I propri tifosi, il proprietario cinese ed il fondo americano che sovvenziona il tutto.

Benevento-Fiorentina 0-3. Faccio fatica a scrivere dei cugini di Campania. Non tanto per le nove sconfitte consecutive e gli zero punti in classifica, con 2 gol fatti e 22 reti subite. Quanto per la disarmante pochezza del non gioco che i sanniti provano a esprimere nella massima serie.
Comincio a credere che, al di là di una campagna acquisti poco utile al rafforzamento della squadra, anche l’allenatore della passata promozione ci mette del suo.
Vero è che non è Sarri o Guardiola… ma di questo passo fa rimpiangere ai tifosi beneventani di non avere in panchina anche il peggior Oronzo Cana’ (alias Lino Banfi!).
Meno male che le altre dirette concorrenti (Crotone, Spal, Verona, Cagliari in primis) non hanno fatto punti: salvezza sempre possibile… purché si cominci a giocare e, ancor più, a fare punti velocemente.

Udinese-Rubentus 2-6. Risultato inequivocabile ma fin troppo generoso per i serpentini. L’Udinese fa e disfa. Segna nella porta avversaria, poi nella propria (gol da ufficio indagine del difensore friulano Samir). Poi subisce il sorpasso, poi gioca in superiorità numerica dal 26esimo minuto, poi pareggia, poi si sbraca in modo poco onorevole e… poi…poi… poi… acchiappa nu sacc’ e gol e nun capisce manco perché!
I giocatori friulani si son travestiti anzitempo da babbo natale e hanno distribuito pacchi regalo ai giocatori avversari. Buffon in primis. Da sottoporre a monitoraggio i flussi di denaro sulla direttrice Torino-Udine degli ultimi giorni.

Lazio-Cagliari 3-0. Il cambio in panchina non ha giovato affatto agli isolani che così arrivano alla quinta sconfitta consecutiva. Partita a senso unico o quasi, e dint ‘o senso unico è sfrecciato ‘ncopp’ o mezz’ Ciruzzo… sempre più capocannoniere. Sorte del Cagliari già segnata nel primo tempo, al cospetto di una Lazio che sta attraversando un periodo di forma eccezionale. Dopo la sconfitta rimediata col Napoli, gli aquilotti hanno sempre e solo vinto sia in campionato che in coppa. E ben possono considerarsi tra le pretendenti al titolo se continuano di questo passo.

Dunque in classifica le prime cinque o sei si stanno staccando in cima… al pari delle ultime sette o otto in basso giù giù. Strano !

Tra poche ore ritorna il campionato. Turno infrasettimanale tra martedì e mercoledì. Neanche il tempo di riposare un tantino e già sarà tempo per giocare la decima giornata.
A prestissimo.
Andrea P&B.

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Tifoso del Napoli dai tempi del maestro Luis Vinicio, sognatore da sempre, fotografo mancato e strimpellatore convinto di strumento a sei corde, bancario fedele ultratrentennale, laureato in economia aziendale alla tenera età di 50 anni, sposato con prossima vista sulle nozze d’argento con due figli parimenti tifosi del Napoli sin dalla nascita, provo a seguire gli insegnamenti del Cristo Gesù e di tanto in tanto mi cimento a parlare di pallone… ma solo a mente fredda. Non odio la Juventus, mi limito solo ad evitarla scrupolosamente per non cadere in tentazione! Saluto di solito con “Pace e Bene”… e qualcuno recentemente mi ha apostrofato proprio così, “Andrea Pace e Bene”. Mi sembra una buona idea per il mio nick name da provetto blogger azzurro. Andrea P&B.

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