Titolo: Finalmente Mertens ! Mo’ si che ci divertiamo davvero !

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Ebbene si. Stavolta me la sono presa con calma. Che fretta c’è. Tanto il campionato riprenderà verso fine mese, quando la primavera avrà fatto il suo prepotente esordio col risveglio dei sensi, l’ora sarà ritornata nuovamente legale e la nazionale italiana avrà già giocato contro Finlandia e Liechtenstein.
E poi, il Napoli nonostante tutto, ha vinto contro i bianconeri. La cosa va gustata fino in fondo. Si, vabbè, non sono proprio quelli là. Questi, ben mazzoliati domenica pomeriggio, sono friulani. Ma pur sempre bianconeri sono e, al pari di quanto avveniva negli anni addietro contro Ascoli, Siena, Cesena, (tutti bianconeri) hanno reso difficile la vita e la vittoria ai nostri beniamini.
La 28esima giornata di campionato, andata in onda tra venerdì e domenica, ci ha regalato a ben vedere tanti record. Il record di gol (43), il record di interventi VAR (innumerevoli), il record del Genoa, il record di Ancelotti e il record di Mertens.
Il record di gol. Numeri alla mano, non si era mai segnato tanto quest’anno in serie A. Otto gol a Sassuolo, sei a Napoli, cinque a Torino, come a Roma (sponda Lazio) ed a Milano. Insomma, una girandola di marcature che ha visto però, stranamente, una sola doppietta: quella di Luis Alberto della Lazio. Per il resto, a referto, si sono iscritti ben 42 diversi goleador: da Joao Pedro, primo a segnare venerdì sera in terra sarda, a Musacchio, ultimo a realizzare un gol domenica sera nel capoluogo meneghino.
Il record di interventi VAR. Gol… no, non è gol, c’è fuorigioco: l’unghia incarnita di quello che ha tirato era leggermente oltre la linea tracciata dal computer. Rigore… no, no non è rigore: il silent check ha scovato un capello fuori posto nella capigliatura di quello che ha subito il fallo e, pertanto, non sta bene cadere in area spettinato. Fuorigioco… no, il gol è regolare perché il gomito del cugino del difensore che sta affacciato al balcone di casa sua tiene in gioco l’attaccante avversario al momento del cross. Non è rigore… no, un attimo, un minuto, cinque minuti, un quarto d’ora, il controllo ai monitor analizza ripetutamente l’azione: utilizzando un microscopio elettronico, sono stati trovati degli acari della polvere che hanno chiaramente procurato un’allergia al difensore che, a sua volta, ha starnutito con veemenza procurando così la caduta dell’avversario in area. Penalty indiscutibile.
Ma over’ facimm’ ? Nient’ men’ che p’esultà nu poc’ liberament’, avimm’ aspetta’ o’ juorn’ appriess’ ‘e legger’ ncopp’ o giurnal’ o’ risultat’ ra partit’ ! A Torino, Ferrara, Cagliari ed un po’ su tutti i campi di gioco la VAR è stata protagonista assoluta, dilatando in alcuni casi i tempi di gioco e la spontaneità tipica dei tifosi nel fare festa quando la palla si insacca in rete.
Il record del Genoa. Nientepopodimenoche tra andata e ritorno il Genoa è stato capace di sottrarre la bellezza di ben cinque punti alla temibile corazzata bianconera. Quelli là saranno pure pluriscudettati e vinceranno di certo anche la coppa più ambita e desiderata in campo continentale, ma hanno dovuto incredibilmente inchinarsi allo strapotere agonistico dei rossoblù liguri, sin qui gli unici ad aver sconfitto i serpentini nel torneo. Con merito. Da più parti si dice che, probabilmente, si è trattata di una sorte di combine o forse di altro poco chiaro. Ma a noi umili tifosi partenopei, gemellati da tempo con i tifosi genoani, piace pensare che la vittoria dei rossoblù è stata semplicemente limpida: Alle’… sient’ a me’ fa nu poc’ e gne gne a nata part’.
Il record di Ancelotti. Tra quelli che gli hanno venduto, quelli che non gli hanno forse comprato, quelli che si sono malamente acciaccati e quelli che gli hanno struppiat’ miez’ o’ camp’, è proprio un record che riesca a tenere gli azzurri ben bene sulla linea di galleggiamento del secondo posto in classifica (oltre che del raggiungimento dei quarti di E.L.). Non è da tutti gli allenatori far fronte con maestria alle tante difficoltà che, sfortunatamente, si sono purtroppo addensate sul Napoli. Possiamo non condividere la formazione schierata, possiamo muovere obiezioni sull’applicazione degli schemi, possiamo criticare DeLa e la sua presunta avarizia, ma non possiamo far finta che certe avversità vengono affrontate con la giusta dose di competenza, esperienza e calma dal mister emiliano. Non è un tecnico sanguigno come Sarri, ovvio. Ma di certo non è neanche nzallanut’ come Roy Hodgson. Ha un suo stile ed a me non dispiace. Anzi. E poi è simpatico assai.
Il record di Mertens. Quanto ci ha fatto penare negli ultimi 78 giorni il calciatore di origine belga, naturalizzato napoletano da tempo. Un lungo digiuno del gol, dal 29 dicembre al 17 marzo. Una enormità che ci ha fatto temere il peggio: vuoi vedere che viene in Italia il presidente cinese Xi Jinping proprio per prendersi il nostro Ciro e portarselo in Oriente ? Altro che memorandum d’intesa commerciale con il gatto e la volpe (Giggino e quell’altro). Nel periodo di astinenza dal gol, abbiamo registrato un record di prestazioni poco esaltanti e di smorfie facciali che non ci hanno fatto stare per niente tranquilli. Ben tornato Dries. Basta con questi record negativi. Fai un sacco di gol e sorridi, sorridi, sorridi.
Detto brevemente dei record, passo a scrivere delle piccole note dei singoli incontri del nono turno del girone di ritorno, nel quale hanno vinto: Napoli, Cagliari, Samp, Spal, Bologna, Genoa, Lazio, Empoli ed Inter. Hanno pareggiato Atalanta e Chievo. Ha perso, miseramente, la Juventus. Ha perso chi ? La Juventus ? Non ci posso credere: anche loro perdono in campionato ? Roba da ufficio indagine, da procura sportiva. Non può essere, forse è un errore. Chiamm’ a VARRRRRRRR !
Cagliari-Fiorentina 2-1. Terza vittoria di fila in casa per gli isolani che, dopo aver battuto Parma ed Inter, col medesimo risultato hanno piegato anche la resistenza della Viola. Ottima la prova dei rossoblù, ispirati da un pimpante Barella in mezzo al campo e da un ritrovato Cacciatore, stantuffo di sostanza sulla fascia destra. Dopo un primo tempo combattuto ma privo di gol, la ripresa si è riaperta con un uno due di Joao Pedro e Ceppitelli, abili a farsi trovare pronti nell’area di porta toscana su imbeccata laterale. Fallito di un soffio il tre a zero (colpita in pieno la traversa gigliata), la squadra dell’Arno ha poi accorciato le distanze con un gran bel gol del solito Chiesa, che ha fatto sfoggio del meglio del suo repertorio: fuga sull’out laterale, poi ripiegamento verso la porta ed infine tiro piazzato a superare il portiere in uscita o quasi. Tre punti ben conquistati dai sardi che in classifica si sono collocati al 14esimo posto. I toscani, apparsi un po’ statici in difesa e stitici in attacco, invece sono restati fermi al decimo posto, nella terra di mezzo.
Sassuolo-Samp 3-5. Otto reti, ben otto realizzatori diversi. Una vera e propria fiera del gol: Defrel, Quagliarella, Linetty, Praet e Gabbiadini per i doriani; Boga, Duncan e Babacar per gli emiliani. I liguri hanno imperversato in lungo e in largo nella metà campo dei neroverdi, incapaci di porre rimedio alla freschezza atletica ed alla velocità di esecuzione degli avanti avversari. Per buona parte della gara è stata una sorte di tiro al bersaglio, con l’obiettivo di cogliere di volta in volta le vistose falle che hanno presentato gli assetti difensivi. Partita più da fine stagione che da metà stagione. Della serie: non ci sono più le mezze stagioni. In buona sostanza la Samp si è rifatta con gli interessi della sconfitta subita nel turno precedente in casa contro l’Atalanta. Il Sassuolo invece, che avev’ cacciat’ tutt’ a scienz’ contr’ o’ Napul’, una prova decisamente sottotono. Ben gli sta !
Spal-Roma 2-1. Straordinaria prestazione dei ferraresi che sono ritornati alla vittoria tra le mura amiche dopo circa sei mesi. I padroni di casa hanno approfittato di una difesa capitolina che è sembrata un po’ distratta. Ha fatto la differenza la maggiore voglia degli spallini di conquistare la posta piena e, sulle corsie laterali, Lazzari a destra e Fares a sinistra: i giallorossi hanno fatto davvero fatica a contenerli. I marcatori delle reti sono stati Fares e Petagna (penalty) per i ferraresi e Perotti (penalty) per i romani. Da segnalare anche una eccezionale parata di Viviano che è riuscito a deviare un tiro ravvicinatissimo di Dzeko, a più riprese beccato dal pubblico locale. Per mister Ranieri è arrivata la prima sconfitta della sua gestione, e non ha mancato di prendere subito le distanze dai suoi giocatori: “Alibi finiti, non siete una squadra”. Insomma, Ranieri ha cominciato a lavorare come motivatore, e che motivatore, in vista della prossima sfida che vedrà i giallorossi contro il nostro amato Napoli: vuo verè che mo jamm’ a fa’ ben’ pur’ a chist’at’ ch’ stann’ nguiat’ ?
Torino-Bologna 2-3. Dopo sette risultati utili consecutivi (cinque vittorie e due pari), si è fermato il trend dei granata che hanno ceduto il passo, nel match del sabato sera, ad un Bologna decisamente in palla. Passata in svantaggio ad inizio partita, grazie ad un gol di Ansaldi su tiro deviato in mischia, la squadra felsinea ha ribaltato il punteggio con Poli di testa, Pulgar dal dischetto del rigore (penalty decratato dal VAR) ed Orsolini in una rapida azione di contropiede. In tutte le mosse in attacco emiliane è stato sempre presente il piede, e non solo, del migliore in campo: Palacio, vero motore della squadra bolognese. Nel finale ha poi accorciato le distanze, con la gentile collaborazione del portiere Skorupski, il difensore granata Izzo: il più combattivo e determinato tra i suoi. I padroni di casa hanno fallito l’aggancio alla Roma in quinta posizione e si sono visti anche scavalcare da Lazio ed Atalanta: ora occupano l’ottava posizione con 44 punti. Il Bologna invece ha raggiunto 24 punti e, seppur ancora terzultimo in classifica, ha buone chanches di risalire ancora la china.
Genoa-Juventus 2-0. Non aggiungo nulla a quanto esprime chiaramente il risultato. Genoa fortissimo. Serpentini poco striscianti e molto ma molto viscidi. Da vedere e rivedere l’intervista del mister a fine partita: gne, gne, gne… gne, gne, gne.
Atalanta-Chievo 1-1. I padroni di casa non sono riusciti ad andare oltre il pari contro un Chievo mai domo. La partita l’ha fatta la squadra bergamasca, mentre i veronesi si sono chiusi in difesa con una buona organizzazione di gioco e sono ripartiti in contropiede con tanto spirito di sacrificio. Da copertina la rete del vantaggio gialloblù ad opera di Meggiorini, capace di insaccare in gol da posizione estremamente decentrata. Il gol del pareggio è arrivato per i nerazzurri solo al decimo del secondo tempo, con il migliore forse degli atalantini: Ilicic. La mezza battuta d’arresto contro l’ultima della classe, ha così frenato l’Atalanta nella rincorsa verso le prime posizioni della classifica. Settima in classifica, la squadra orobica non ha messo in mostra il suo consueto gioco fatto di triangolazioni al centro e predominio nella corsa sulle fasce. Per i clivensi una prova maiuscola, fatta di tanto agonismo e di una tattica più che accorta, diciamo pure arroccata.
Lazio-Parma 4-1. Non è stata proprio una passeggiata per i laziali, di più: è stata una specie di scampagnata, proprio nell’area di rigore della squadra ducale. All’intervallo tra il primo ed il secondo tempo, gli aquilotti sono rientrati negli spogliatoi già sul quattro a zero, grazie anche alla fattiva collaborazione del portiere napoletano Sepe che, in almeno due delle quattro marcature, ha opposto una resistenza quasi fantozziana. Per lui sono fioccati i quattro in pagella di tutti i principali quotidiani sportivi. Per i padroni di casa hanno segnato Luis Alberto (2), Marusic e Lulic. Con questa brillante prestazione, macchiata solo verso il finale del match da un errore di Patric che ha permesso a Sprocati di realizzare il famoso gol della bandiera, la Lazio si è portata a 45 punti al sesto posto in classifica. Per gli emiliani, non apparsi mai in partita, una brutta batosta. Restano con 33 punti all’undicesima posizione, la prima del lato destro della colonna per intendersi.
Empoli-Frosinone 2-1. La squadra ciociara forse ha perso l’ultima occasione utile per battere una diretta concorrente nella lotta per non retrocedere e, contemporaneamente, migliorare la sua asfittica classifica. La squadra toscana, con il ritorno di Andreazzoli in panchina, è riuscita anche a ritrovare la vittoria, che mancava da un mese esatto. Troppo per una squadra che naviga nelle parti basse della classifica. Le reti dei blues sono state realizzate nel primo tempo, con il solito Caputo e Pajac. I gialloblù hanno avuto il torto di essersi resi pericolosi solo nel corso del secondo tempo, quando hanno accorciato le distanze con Valzania. Inutile il forcing finale per agguantare il pareggio che, in fondo, avrebbe inguaiato entrambe le contendenti.
Napoli-Udinese 4-2. Mamma mia… che vittoria sofferta ! Roba da prendere a schiaffi, nell’ordine, Koulibaly, Ghoulam, Zielinski, Verdi, il medico De Nicola, e poi Pussetto, Lasagna e Fofana tra le fila degli avversari. Mazzat’ a cecat’, arò coglio coglio. Un improvviso raptus. Ripetendo testualmente o quasi le parole pronunciate da un amico al Club dei Tifosi, Salvatore detto il tesoriere d’oro, “per battere l’Udinese è stato necessario sacrificare Ospina (mannat’ o’ spital’) e subire 2 reti da ingenui polli in difesa”. E meno male che Younes, Callejon, Milik e Mertens hanno segnato, sennò eran’ paccher’ pur’ p’ lor’. Partita che si fa fatica anche a commentare con lucidità, tanto è stata caratterizzata da tante cose strane, poche a favore, troppe contrarie. Comunque, dopo la scampagnata in terra d’Austria, gli azzurri hanno affrontato i friulani con piglio deciso. Deciso a c’accir’r’ a’ salut’ a nuj’. Dopo un po’ di scaramucce e l’attentato di Pussetto ad Ospina in uscita, il Napoli ha piazzato un uno due di altri tempi con Younes (in perfetto stile Insigne) e Callejon (in altrettanto perfetto stile Silenzi, ricordate?). Ma in appena sei minuti, tra il 30esimo ed il 36esimo, ha dilapidato il doppio vantaggio (reti di Lasagna e Fofana) con due omaggi offerti agli attaccanti friulani. Dopo una severa strigliata di mister Ancelotti nello spogliatoio, tra il primo e il secondo tempo, il Napoli è ritornato in campo in modalità “ mò amma vencer’ “ e con Milik e Mertens (finalmenteeeeeeeee !) ha calato il poker di reti ncuoll’ a Musso, sventurato portiere udinese. C’è stato il tempo anche di veder annullato un gol a Zielinski che, ironia della sorte, per la prossima partita è squalificato: p’ suppunta’ o’ centrocamp’ sono stati già contattati Vinazzani, Juliano, Bagni, De Napoli, Altomare e Crippa (una sorte di richiamo alle armi). Per tutti gli altri dettagli leggete le pagelle di Felice, mi raccomando.
Milan-Inter 2-3. La ventottesima giornata non poteva non finire in bellezza. Il derby di Milano ha regalato emozioni, gol e spettacolo sia in campo che sugli spalti. I nerazzurri hanno vinto con merito, riuscendo a capitalizzare le occasioni da gol capitate sin dai primi istanti di gioco. Il pallino del gioco è stato a lungo appannaggio dei milanisti che, tuttavia, sono stati meno abili a finalizzare in gol. Con la vittoria i nerazzurri hanno superato i cugini in classifica e sono arrivati in terza posizione da dove, qualche settimana fa, erano stati appunto scalzati dai milanisti. Autori delle reti sono stati Vecino (0-1), De Vrij (0-2), Bakayoko (1-2), Lautaro Martinez (1-3) e Musacchio (2-3). Si è interrotta così la striscia positiva del Milan, che era arrivato al derby dopo ben cinque vittorie consecutive. Prima sconfitta del girone di ritorno per i calciatori di mister Gattuso che hanno patito la cattiva forma del bomber Piatek e del fantasista Suso. Per l’Inter, reduce dalla eliminazione dalla E.L., la vittoria nella stracittadina ha rappresentato un pronto riscatto. Espulso nel finale anche mister Spalletti: l’arbitro l’ha cacciato perché facev’ tropp’ o’ filosof’ a bordocampo.

Ed ora largo alla nazionale che, tra sabato e martedì, ci permetterà di ritornare improvvisamente tutti italiani… forse. Per cortesia, non glielo dite a Salvini né alla Meloni però.
Alla ripresa del campionato ci saranno interessanti sfide: Roma-Napoli, Inter-Lazio, Samp-Milan ma soprattutto Juventus-Empoli con i toscani nettamente favoriti (basta solo che emulino paro paro quello che hanno fatto i genoani, no ?).
Il Napoli è atteso da una sfida tutta al suo interno: ce la farà o non ce la farà a schierare insieme ad Allan qualcun altro a centrocampo ? A mister Ancelotti il compito di vincere la sfida !
Ad ogni modo, comunque vada sarà un successo. Andrea P&B.

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Tifoso del Napoli dai tempi del maestro Luis Vinicio, sognatore da sempre, fotografo mancato e strimpellatore convinto di strumento a sei corde, bancario fedele ultratrentennale, laureato in economia aziendale alla tenera età di 50 anni, sposato con prossima vista sulle nozze d’argento con due figli parimenti tifosi del Napoli sin dalla nascita, provo a seguire gli insegnamenti del Cristo Gesù e di tanto in tanto mi cimento a parlare di pallone… ma solo a mente fredda. Non odio la Juventus, mi limito solo ad evitarla scrupolosamente per non cadere in tentazione! Saluto di solito con “Pace e Bene”… e qualcuno recentemente mi ha apostrofato proprio così, “Andrea Pace e Bene”. Mi sembra una buona idea per il mio nick name da provetto blogger azzurro. Andrea P&B.

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