Titolo: Azz… chist’ann è venut’ primm’ o juorn’ e Natal’ (Traduzione: Quante cose belle ci ha regalato la partita contro il Frosinone!)

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Quindicesima giornata di campionato che ha visto l’ennesima vittoria della prima della classe (che noia!) che ha piegato la resistenza della principale antagonista (che scarsa!) nella lotta per lo scudetto. La classifica sta tendendo sempre più a sfilacciarsi, soprattutto là dove le posizioni contano non poco.

Il Napoli ha vinto. Ancora pochi punti e potrà essere matematicamente certo della salvezza acquisita. Intanto ha acquisito nuovi rinforzi in squadra. Il presidente DeLa si risparmierà così pure un po’ di soldi per il prossimo calciomercato di gennaio.

Veniamo alle partite. Hanno vinto, oltre ai nostri amati beniamini azzurri, anche l’Atalanta e l’Empoli. Hanno pareggiato Milan e Torino, Parma e Chievo, Lazio e Samp, Cagliari e Roma, Sassuolo e Fiorentina, Genoa e Spal. Ha perso solo la poverissima Inter.

Ecco in dettaglio tutte le partite del week end pallonaro.

Rubentus-Inter 1-0. Niente da fare. Neanche di venerdì. Questi so’ peggio re capiton’. Nun s’acchiappan’ mai ! Cari lettori miei, delle due l’una: o avete gufato a manier’ sbagliat’, o chill’ senza culure tenen’ tropp’ o mazz’ scassat’. La partita non l’ho vista, nun cia’ faccio a vere’ chella munnezz’ ra capolista. L’ Inter, per la verità, aveva sperato in un match meno disgraziato. Ma la protagonista è stata decisamente più scaltra, e così di partite ne ha vinta purtroppo ancora n’altra. Mister Spalletti e tutti i nerazzurri ci son rimasti assai male. Invece l’allenatore dei serpentini s’è fatt’ ciuott’ ciuott’ comm’ nu maiale. Che fare.. tocca solo sperare, senza smettere di gufare. Sabato prossimo ci penserà mister Mazzarri a vincere come fece Sarri.

Napoli-Frosinone 4-0. Grande poker dei partenopei. Ma non solo nel risultato. Anzi quello era abbastanza scontato sin dall’inizio, a ben vedere. Il poker è stato calato sul tappeto verde per le quattro cose belle mostrate dal Napoli:
1) il contemporaneo esordio in maglia azzurra di Meret e di Younes,
2) il brillante ritorno, dopo più di un anno, del prezioso sinistro di Ghoulam,
3) la doppietta del ritrovato bomber polacco Milikkone e
4) la superlativa prestazione di speedy Ounas, autore anche di un pregevole gol.
In secondo piano, ma solo di un po’, il gol di tristezza Zielinsky ed il positivo recupero di Lupo Alberto, detto Luperto, schierato di fianco a SuperKalidou a difesa di un valido clean sheet.
I ciociari, nero vestiti a mo’ di schiattamuort’, non hanno avuto il tempo di piazzare bbuon’ o pullman annanz’ a port’ e se ne so turnat’ a cas’ carich’ e pallun’. Partita di allenamento ? Forse. Ma na vota tant’ abbiamo evitato qualche sofferenz’. Aggiatc’ pacienz’. Bene così. Nessun patimento post-prandiale. Per tutti gli approfondimenti del match non perdetevi le pagelle di Felice. Vi strapperanno più di un sorriso.

Cagliari-Roma 2-2. I giallorossi hanno dominato per ben 80 minuti il match sfiorando pure in più riprese il terzo gol che avrebbe definitivamente stroncato i sardi, scesi in campo già privi delle stelle Pavoletti, Castro e soprattutto Barella. Negli ultimi dieci minuti poi le cose hanno assunto una piega diversa ed i capitolini si sono letteralmente consegnati agli avversari. Da film thriller gli ultimissimi minuti di gioco. Dopo aver accorciato all’84esimo le distanze la squadra cagliaritana si è riversata con veemenza nella metà campo romanista. Durante le successive concitate fasi di un’azione di gioco in area di rigore giallorossa c’è stato un intervento arbitrale a favore della Roma aspramente contestato dai rossoblu di casa che si son visti comminare due espulsioni per proteste da parte del viscido Mazzoleni. In nove contro undici i sardi non hanno mollato la presa però, hanno vinto un contrasto a metà campo e con Ionita hanno lanciato il pallone in avanti: Sau, approfittando di una dormita generale dei difensori romanisti, ha così insaccato tutto solo il gol del due a due. Lo stadio è come esploso in un tripudio di esultanza per l’insperato risultato acciuffato in modo incredibile. Per il Cagliari un punto conquistato con i denti, mentre per la Roma è stata l’ennesima prova in campionato da pura follia.

Lazio-Samp 2-2. Sempre un po’ invidiosi i laziali dei cugini romanisti, hanno ben pensato di regalare ai propri tifosi lo stesso finale di partita vissuto dai giallorossi in terra sarda. E ci sono riusciti alla grande ! Dopo l’iniziale vantaggio doriano con l’indomito Quagliarella, al quinto gol consecutivo nelle ultime cinque gare, nel secondo tempo i biancazzurri sono riusciti a ribaltare il punteggio con una prova di carattere. Prima Acerbi sugli sviluppi di un corner e poi Immobile su calcio di rigore generosamente assegnato dal Var, hanno portato gli aquilotti ad un passo dal successo. Solo ad un passo. Infatti, nei secondi conclusi del 95esimo minuto di gioco e con la Samp in campo in dieci per l’espulsione di uno dei suoi dal cognome semplice (Berezinsky), è stato Saponara a fermare la festa laziale. Con un colpo alla Bruce Lee, dopo la spizzata di testa di un suo compagno dal cognome semplicissimo (Kownacki), ha fatto partire un pallonetto volante che si è depositato, dopo aver realizzato una parabola perfetta, alle spalle di Strakosha. Uuaahh che gol… quasi in stile Mertens per intendersi. E per Lotito, che in settimana aveva detto che la Lazio era come una Ferrari ingolfata, non è toccato far altro che scendere e spingere la sua squadra fermatasi nuovamente sul pari, il quarto di fila.

Sassuolo-Fiorentina 3-3. Dopo un primo tempo piuttosto scialbo e terminato a reti inviolate, nel secondo tempo le due contendenti hanno prodotto fiamme e fuoco. È nata così una vera e propria scoppiettante girandola di gol che ha avuto questa sequenza: 1-0, 2-0, 2-1, 3-1, 3-2, 3-3. Spettacolo entusiasmante con gli attacchi estremamente precisi (fortunati) e le difese altrettanto estremamente ballerine (sfortunate). Il pari, raggiunto in extremis dalla Viola, premia oltre misura a mio avviso i toscani che, per larghi tratti del match, sono stati dominati dai neroverdi. Il risultato finale lascia invece l’amaro in bocca agli emiliani che all’88esimo erano ancora in vantaggio di due gol. Ha pesato tantissimo l’espulsione del centrocampista del Sassuolo Duricic, avvenuta appena due minuti prima del 2-3: ha fatto perdere equilibrio e misure alla sua squadra, consentendo la straordinaria rimonta ai giocatori della Fiorentina.

Udinese-Atalanta 1-3. Tripletta di Zapatone, conquistatore in terra friulana. L’armadio colombiano ha sbriciolato, in un pomeriggio di grazia, la difesa dei bianconeri. Già lunedì scorso aveva sfruguliat’ o sacicciott’ al Napoli. Stavolta si è preso sulle spalle la squadra bergamasca e, in puro stile carro armato, ha asfaltato i difensori dell’ Udinese. Come sempre l’Atalanta è stata ben messa in campo da mister Gasperini ed ha legittimato la vittoria con una positiva prova di squadra. Per i friulani un pomeriggio storto. Il momentaneo pareggio di Lasagna sull’uno a uno aveva un po’ illuso i padroni di casa. Poi ci ha pensato Zapata a mettere tutte le cose a posto.

Empoli-Bologna 2-1. Vittoria molto importante in chiave salvezza per i toscani. Da quando è arrivato l’hobbit Iachini sulla panchina, la squadra empolese ha conquistato 10 punti nelle ultime 4 gare, con tre vittorie (Udinese, Atalanta e l’ultima contro i felsinei appunto) ed un pareggio (Spal). In gran spolvero il duo di attacco dei blu, Caputo e La Gumina, che hanno cominciato a mettere in piedi una bella intesa sotto porta. Per i rossoblu emiliani la situazione è piuttosto drammatica. Ottava sconfitta per la squadra di mister Inzagone da inizio torneo. Non hanno giocato male i felsinei, ma sono stati piuttosto sfortunati, per non dire inconcludenti, in area di rigore avversaria. I giocatori bolognesi sono andati a fine partita sotto i propri tifosi ma sono stati letteralmente rimandati indietro.

Parma-Chievo 1-1. Terzo pareggio consecutivo per i veneti che raggranellano un altro punticino per la loro asfittica classifica. La cura di mister Di Carlo sta funzionando, se non a meraviglia, al meglio con la pratica di un passetto dopo l’altro. Se il Chievo dei precedenti due allenatori (D’Anna prima e Ventura poi) faceva buone prestazioni contro le big e meno buone contro le provinciali e comunque le prendeva quasi sempre, la squadra dell’attuale allenatore ha un suo carattere e ben sa che, se vuole provare a centrare la salvezza, non può mollare mai. Partita equilibrata, impreziosita dal gol del pari dei ducali realizzato su uno splendido calcio di punizione da Bruno Alves. Forse gli emiliani hanno avuto qualche chances migliore per cogliere la vittoria, ma il pari è giusto.

Genoa-Spal 1-1. Debutto in salita per mister Prandelli sulla panchina dei liguri. Dopo il primo quarto d’ora di gioco il Genoa si è ritrovato sotto di un uomo (espulso Criscito al 10′) e di un gol (rete di Petagna al 15′). Fortunatamente è poi arrivato il rigore assegnato dal VAR e realizzato da Piatek, sempre più capocannoniere, al 35′ del primo tempo per rassenerare l’ex allenatore della nazionale italiana. La Spal, almeno nella prima frazione di gioco, ha cercato di ritornare in vantaggio: Antenucci ha colpito un palo e Petagna ha invece cugliut’ a travers’. Nel secondo tempo, paradossalmente, la Spal ha arretrato il baricentro ed il Genoa ha ben organizzato la propria difesa. Anzi la migliore occasione è capitata in contropiede proprio ai rossoblù con Kouamé che però non è riuscito a superare Gomis. Alla fine un punto ciascuno che ha consentito ad entrambe di muovere un po’ la classifica laggiù nelle retrovie.

Milan-Torino 0-0. Ultima partita di giornata, giocata domenica sera. Quella tra la squadra rossonera e la squadra granata è l’unica partita senza reti della giornata. Gara equilibrata ma giocata a gran ritmo. Primo tempo di stampo torinista. Secondo tempo di marca milanista. Nonostante l’impegno degli attaccanti, le difese hanno prevalso con le buone e con le cattive. Da sottolineare due parate eccezionali di Donnarumma che hanno evitato gol certi per Iago Falque e Belotti nella prima frazione di gioco. Tanto agonismo, tanta corsa, tanta vivacità in campo ma occasioni da gol poco numerose. Il Milan non ha approfittato del turno casalingo per portarsi a ridosso della concittadina Inter. Per il Torino è stata una buona prova di squadra. Si è difeso in modo organizzato ed ha provato anche a colpire in attacco.

Chiuso il quindicesimo turno con il posticipo milanese, ora siamo tutti protesi verso Liverpool. Al mitico Anfield Road, lo stadio di mille battaglie calcistiche, il Napoli si gioca la qualificazione agli ottavi della più prestigiosa coppa europea. C’è già tanta fibrillazione tra tutti i tifosi partenopei. Si finge tranquillità, forse anche sicurezza. Ma le gambe tremano… tremano. L’evento è di quelli che valgono l’intera stagione. Forza Napoli, regalaci un bel sogno !!
Andrea. P&B 💙🙂

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Tifoso del Napoli dai tempi del maestro Luis Vinicio, sognatore da sempre, fotografo mancato e strimpellatore convinto di strumento a sei corde, bancario fedele ultratrentennale, laureato in economia aziendale alla tenera età di 50 anni, sposato con prossima vista sulle nozze d’argento con due figli parimenti tifosi del Napoli sin dalla nascita, provo a seguire gli insegnamenti del Cristo Gesù e di tanto in tanto mi cimento a parlare di pallone… ma solo a mente fredda. Non odio la Juventus, mi limito solo ad evitarla scrupolosamente per non cadere in tentazione! Saluto di solito con “Pace e Bene”… e qualcuno recentemente mi ha apostrofato proprio così, “Andrea Pace e Bene”. Mi sembra una buona idea per il mio nick name da provetto blogger azzurro. Andrea P&B.

1 commento

  1. Analisi precisa e dettagliata delle partite di questo lungo week-end calcistico. Simpaticissimo il “paraustiello” della Ferrari ingolfata.
    Speriamo di ingolfare nanche noi i primi della premier e far scendere Klopp a spingere.
    Forza azzurri
    Carmine ’66

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