Non c’è niente da fare alla fine ha sempre ragione il professor Bellavista, con la sua filosofia spicciola partenopea.
Non bisogna essere razzisti, perché nella vita c’è sempre qualcuno più settentrionale di te.
O meglio si è sempre meridionali di qualcuno.
Concetto che applicato al calcio può essere così semplicemente sintetizzato:
SI E’ SEMPRE IL CHIEVO DI QUALCUNO.
E se il vero Chievo va a Torino e prende tre palloni dalla Juventus, senza neanche capire il perché ed il per come, poi può facilmente accadere che la stessa Juventus faccia la figura dell’Ascoli contro il Barcellona.
Perché appunto si è sempre il Chievo di qualcuno.
E quindi è meglio non farsi troppo masti o troppo professori.
E magari evitare arditi paragoni.
Fatti da tifosucoli esaltati o giornalisti scarsi o, peggio, prezzolati.
Certo se giochi con Betancour e De Sciglio forse sei veramente a livello del Chievo, ma questo è un altro discorso.
La verità è che loro, anche senza Neymar, se Messi fa il Messi, sono totalmente di un altro livello.
E per cortesia non parliamo di vecchi e nuovi Messi perché di Leo ce ne è uno solo, i pezzotti lasciamoli ad altri.
E magari, dopo la sconfitta, sarebbe bello che gli stessi tifosucoli e gli stessi giornalistucoli non si appellino, come bimbi dell’asilo, al numero dei tiri in porta, a venti, presunti buoni, minuti del primo tempo ed ai fatturati.
Discorsi che forse possono farsi in Europa, ma mi sembra che sono vietati nel campionato italiano quando li fanno altri.
Diciamoci dunque soltanto la pura verità.
Sono di un altro livello.
Il nuovo Messi non ha nulla a che vedere col vecchio.
Ma neppure lontanamente.
Evidentemente non ci sono più i Messi di una volta.
E si è sempre il Chievo di qualcuno…
…Ed a volte anche l’Ascoli.