SETTIMA GIORNATA: C’è chi può e chi non può…il NAPOLI può !!!!

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Prima o poi doveva accadere. L’ attesa è stata piuttosto lunga. Ma il tempo trascorso non è passato invano.
È servito a costruire un capolavoro.
Un’ onda azzurra si è infranta sul campionato.
Ed ora siamo me-ri-ta-ta-men-te… in cima e l’ autostima cresce in modo esponenziale.
Il Napoli gioca decisamente bene.
Sin presa ma sin pausa.
Nell’ ultima gara ha tenuto palla per oltre il 70% ed ha tuttavia dimostrato di essere in grado di gestire in modo egregio anche i momenti in cui ha ripreso fiato.
Sin qui hanno chinato il capo sotto una pioggia di gol il Verona, il Bologna, la Spal, la Lazio, l’ Atalanta, il Cagliari ed il Benevento.

Ora viene il difficile.
Difficile si… ma per loro della Roma, dell’ Inter ed altra compagnia.
Le sensazioni positive di inizio campionato pian piano stanno diventando qualcosa di più. Fate pure gli scongiuri e raccogliete cornetti ed amuleti tra le mani… io intanto mi stropiccio ben bene gli occhi davanti a questo spettacolare Napoli.

Detto della capolista solitaria c’è da scrivere pur qualcosa sulla settima giornata del massimo torneo, che ha registrato 4 vittorie interne (Napoli, Udinese, Chievo e Lazio) 3 vittorie esterne (Bologna, Inter e Roma) e 3 pari (tra Spal e Crotone, Torino e Verona e tra l’ Atalanta ed il VAR).

Trentatré i gol realizzati complessivamente, un dato superiore alla media realizzativa sin qui di 28,4 a giornata.

Spiccano le rotonde vittorie della rediviva Udinese sulla redimorta Samp (4-0), e della spumeggiante Lazio sullo sconcertante Sassuolo (6-1).

Difese ballerine o attacchi atomici ?
Sono un po’ tradizionalista, propendo per la pochezza tecnico organizzativa dei difensori poco difendenti.
C’è di fatto però che la Lazio sta scalzando il Milan dall’ iniziale cinquina di pretendenti al titolo finale. E tutto ciò senza più Keita e con Felipe Anderson ai box.

Desta particolare interesse la vittoria della Roma in casa della Cina rossonera. Partita equilibrata fino al 72esimo. Poi un micidiale uno-due di Dzeko e Florenzi ha messo knock out il Milan… e forse anche Montella che si è comunque dichiarato soddisfatto. Beato lui. Sarà, ma l’ombra ancellottiana si allunga sulla panchina rossonera.

Delle vittorie striminzite e fortunate assai di Bologna ed Inter non ne scrivo. Piuttosto scrivo che quelli del Genoa, contro i felsinei (0-1), e soprattutto i Cugini di Campania, contro la fortunatissima Cina nerazzurra (1-2), non meritavano affatto di perdere.

Il Chievo, buon 2-1 sulla Fiorentina, si dimostra squadra cazzuta.
Come già successo anche negli anni passati. O rip o rap… i veronesi del pandoro corrono in lungo e in largo, e vincono ogni anno il loro onesto scudetto della permanenza in serie A.
Per quanto ovvio… è ‘o manico che è bbuon’. Alias Maran.

Il pari tra Torino e Verona ha dell’ inverosimile. A due minuti dal termine il Torino era sul 2-0. Poi è successo il patatrac. In rapida successione gol e rigore per il Verona, con il Torino in dieci per l’ uscita anzitempo di Belotti.
Sul 2-2 finale si è sentito Mihailovic bestemmiare in ostrogoto-slavo.

Più tranquillo, si fa per dire, il pari tra Spal e Crotone. Quelli di Ferrara ci hanno provato più volte ma l’ 1 ad 1 sembrava scritto già da inizio partita.
Per gli scommettitori più esperti: chest’ è na partita da under schiattat’.
Comunque muovono entrambe la classifica e non è un male.

L’ ultimo pari di giornata è stato quello più bello e rocambolesco.
Sotto di 2 gol la banda bergamasca di Gasperini ha poi raggiunto il pari con caparbietà e tanta bravura. Protagonista assoluto Papu Gomez, con una legnata su punizione, che ha permesso il tap in di Caldara, e con uno splendido assist per l’ incornata di Cristante, gigante tra i nani pseudo-veronesi. Ancor più protagonista è stato il VAR che prima ha… come dire… tolto un gol inesistente e poi ha dato un rigore parimenti inesistente agli avversari degli atalantini.
Meno male che ci ha pensato Berisha a ristabilire la parità ed ha dipingere di giallo la faccia del 10 avversario e soprattutto dell’ allenatore serpentino.
Gne gne gne gne… ha poi detto davanti alle telecamere l’allenatore serpentino, ma ha dovuto buttar giù un boccone assai amaro mentre salutava la capolista andar via lassù nel cielo azzurro. Azzurro che più azzurro non si può.

E stamm’ nu poc’ quiet’ fino al 14 ottobre. Si, lo so. Quel sabato si giocherà Roma-Napoli. Mica una partita qualsiasi.
Embè ?
Il pallone… ce lo portiamo noi da casa… e se li vogliamo far giocare un poco a quelli del Colosseo lo decidiamo noi.
I gladiatori si chiamano Hamsik, Mertens, Insigne, Koulibaly, Reina, Callejon, Allan, Ghoulam, Albiol, Jorginho, Hysaj.
E ce li abbiamo noi !!

Andrea. P&B.

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Tifoso del Napoli dai tempi del maestro Luis Vinicio, sognatore da sempre, fotografo mancato e strimpellatore convinto di strumento a sei corde, bancario fedele ultratrentennale, laureato in economia aziendale alla tenera età di 50 anni, sposato con prossima vista sulle nozze d’argento con due figli parimenti tifosi del Napoli sin dalla nascita, provo a seguire gli insegnamenti del Cristo Gesù e di tanto in tanto mi cimento a parlare di pallone… ma solo a mente fredda. Non odio la Juventus, mi limito solo ad evitarla scrupolosamente per non cadere in tentazione! Saluto di solito con “Pace e Bene”… e qualcuno recentemente mi ha apostrofato proprio così, “Andrea Pace e Bene”. Mi sembra una buona idea per il mio nick name da provetto blogger azzurro. Andrea P&B.

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