Ragazzi, così non VAR!

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Rubo Buffone non ci sta.
E non gli si può manco dare tutti i torti.
Non è abituato.
Che è sto fatto?
Mo’ ogni fallo che facciamo in area è rigore…
Due partite due rigori contro.
Ma dai.
E che è la pallanuoto?
Non esiste.
Io sto con lui.
Bisogna trovare un equilibrio, un sistema diverso. Un criterio più adatto.
Sennò manco un dito nell’occhio più si può infilare ad in avversario…
È come se un ladro, ogni volta che ruba, dovesse andare in galera.
Non esiste proprio.
Facciamo una volta sì ed una no.
E così già va bene la galera.
Io direi che l’ideale sarebbe una volta sì e quattro no.
Questo per il ladro.
Ovviamente.
Ma se rubo Buffone dice che va bene e sta tranquillo, con il placet di Rubo Albitro, sto algoritmo possiamo applicarlo pure alla VAR.
Buffone è ragioniere e dottore in economia.
Si è laureato col massimo dei voti all’Università di Rubolandia, rubando ovviamente il diploma di laurea, come è consuetudine da queste parti.
Quindi si è fatto i conti.
Così non si può fare.
Così so’ quaranta rigori contro.
Non li ha avuti in tutta la storia.
Nun pazziamm.
Uno ogni cinque comunque andiamo bene noi.
Manco noi siamo abituati, parliamoci chiaro.
Noi siamo abituati a uno su mille, come Gianni Morandi.
A noi ‘a Juve su questi fatti c’ha semp mannat a comprare il latte.
Che poi, come diceva Troisi a Robertino, non è manco così semplice.
Una ogni cinque.
Detto così pare semplice.
Invece, come appunto diceva Massimo, bisogna vedere l’intensità, perché per l’intensità può diventare una su sei, a volte anche una su sette.
Perché un conto è se ad un avversario lo spari proprio, in piena area, un conto è un dito nell’orecchio, una mano sulla spalla, un ginocchio nella schiena…
Queste so cose veniali.
Da non considerare manco.
È tuca tuca insomma.
O gioca jouex.
Roba da baby dance in spiaggia per intenderci.
In area si fa.
Uno su cinque.
E solo se munito di arma regolarmente denunciata.
Perché così non si può andare avanti.
Non si può giocare con le regole.
Quando mai si è giocato con le regole?
Sennò è pallanuoto.
Che schifo.
Loro giocano con le regole.
Ma come fanno?
Bah…

 

Di Zibignev Pistokk

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Zibignev nasce in Polonia il 10 maggio 1977. Nel mito di Boniek. All’eta’ di 10 anni i suoi genitori si trasferiscono a Napoli, giusto in tempo per il primo scudetto azzurro. Per Zibi è una folgorazione. Lui lo vede come un segno degli Dei e diventa tifosissimo azzurro. Non perde una gara scavalcando sempre dal lato distinti. Il padre fa una discreta carriera, diventa prima parcheggiatore abusivo e poi bagarino ufficiale sotto la curva b. Grazie ai suoi sacrifici, Zibignev si laurea in giornalismo col massimo dei voti, con una tesi di 20 tomi, da 1000 pagine l’uno, su furti della Juventus, squadra nei confronti della quale sviluppa un odio incondizionato e fortissimo. La sua tesi il giorno dopo la pubblicazione è scomparsa e non è mai più stata ritrovata. Per questa sua posizione antijuventina è nelle liste di proscrizione di sky, di mediaset e di tutti i giornali di italia. Nessuno tranne 17su24.it poteva dunque assumerlo.

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