Adoro il Pupone.
Come giocatore non si discute.
Classe cristallina. Talento e spregiudicatezza. Giocatore peraltro trasversale e raramente sopra le righe.
Come persona pure mi fa impazzire.
Certo è molto semplice. Anche troppo.
Ma proprio questa è la sua grande forza. A volte sembra proprio pane e Pupo’ aruolo.
Ma è davvero simpaticissimo.
Di una simpatia a tratti anche involontaria, come solo alcuni grandi comici.
Ieri, grazie a questa sua simpatia, ha reso esilarante una delle trasmissioni notoriamente più noiose della storia dell’umanità, il sorteggio della Champions.
Tanto noiosa da giocarsela spesso per contenuti con la corazzata potionkin di Fantozzi.
Ed ormai il pupone e’ frat a me.
E’ frat perché, finalmente, dopo 754 gironi di ferro e la sfiga del peggior Paperoga, ho un girone di Champions buono.
Tanto buono da poter dire Afammokk o, in suo onore, alimorte’.
Con lo Sciacchetar donets che è na bona Pistoiese, il City na bona Lazio e o Feyenoooo nu buon Perugia, con la differenza che a Perugia vai e ti abboffi di cioccolata da sballo, mentre a Feieno’, che poi sarebbe Rotterdam, ti puoi abboffare di qualche altra cosa, meno saporita, ma pure da sballo.
Lo Shaktar era la migliore possibile della prima fascia; il City e’ molto forte, ma quella fascia era davvero tremenda tanto che c’era anche il Barca; il Feyenoord e’ squadra abbordabilissima.
Girone dunque ottimo.
‘O pupone e’ frat a me.
Ed a proposito di Barca, la sua faccia, ormai virale, mentre lo sorteggiava nel girone della Juve e rideva, guardando i bianconeri e prendendoli, diciamo così, per i fondelli, non ha prezzo.
E’ la faccia bella di un calcio genuino, fatto di sfottò e risate, nonostante i milioni in palio, sempre di più, nonostante una pazzia ed isteria diffusa in merito.
Bellissima anche la risatina che aveva fatto poco prima, quando aveva estratto il Benfica, sicuramente pensando a qualche gioco di parole simpatico e goliardico.
O quando aveva estratto la Juventus e fatto una piccola pausa. Mi son detto, ecco ora aggiunge a Juventus “merda” per prendere in giro Buffon e viene giù il mondo. Secondo me sul serio ci ha pensato.
Insomma grande Francesco, ultima bandiera di un calcio che non c’è più.
Commosso davvero nel ricevere un premio strameritato.
E va bene che ha risposto quasi più in romanesco che in Italiano.
Ma molto meglio di quell’altro, quello decolorato e triste, che parlava in inglese maccheronico per provare ad atteggiarsi:
the ball is in the camp…ma vafangul va!