NAC e NAM… diamo i numeri…

97

Auguri ! Buon Anno !!
Come va la dieta calcistica ?
Spero tutto bene !

Qualche tempo fa ho scritto che non avrei espresso commenti sul nuovo Napoli, quello targato Ancelotti per intenderci, fino a Natale.
Ora che, in campionato, è stata giocata la metà delle partite in programma per la stagione di serie A e che, in Champions, è malamente finito per gli azzurri il girone eliminatorio, penso di avere più di qualche spunto per poter fare alcune brevi considerazioni sugli ultimi 6 mesi dei nostri beniamini.

Tralasciando il cammino in Champions, provo a lasciarmi guidare da ciò che esprimono i numeri delle partite sin qui disputate nella massima serie, in buona sostanza da ciò che raccontano i dati statistici, facendo un raffronto tra quanto fatto dal Napoli di Maurizio “Che Guevara” (NAM) con quanto sta facendo il Napoli di Carletto “Mister Chef” (NAC), al giro di boa recentemente completato (19 giornate 2018/19 vs 19 giornate 2017/18).

Dunque, numeri alla mano, il NAC ha 4 punti in meno (44 vs 48) ed una peggior differenza reti (20 vs 29) rispetto al NAM.
Facendo due semplici calcoli, sino a questo momento, il NAC ha segnato 5 gol in meno (37 vs 42), vinto una partita in meno (14 vs 15), subito più gol (17 vs 13) ed ha perso di più (3 vs 1), rispetto al NAM.

Analizzando tuttavia più in profondità i dati, si possono mettere in evidenza alcuni aspetti che pongono all’attenzione delle differenze un po’ più marcate nell’ambito delle finalizzazioni a rete del NAC rispetto al NAM, ma anche per ciò che concerne l’assetto del reparto arretrato.

Il primo, ovverosia il NAC,  vede protagonista, per numero di reti realizzate nel girone d’andata, la triade Milik (10), Mertens (8) ed Insigne (7) ed a seguire, più staccati, Zielinski (3) e Fabian Ruiz (3).
Il secondo, per intendersi il NAM, invece lo scorso anno ha avuto il merito di avere forgiato una squadra con un maggior numero di terminali realizzativi in attacco, oltre al primatista Mertens con 10 gol: Callejon (5) ed Insigne (5), Hamsik (4) e Zielinski (4), Allan (3) e Koulibaly (3).

È fuor di dubbio che le attuali perduranti astinenze dal gol di Callejon, che pur occupa all’incirca la stessa posizione in campo dello scorso anno, e di Hamsik, che occupa invece un ruolo meno proteso ad attaccare l’area di rigore avversaria, hanno un loro importante peso nell’economia del gioco partenopeo, che è stato, di suo, probabilmente un po’ meno scontato ma anche meno efficace.

Sul piano strettamente difensivo, il NAC ha mostrato una maggiore vulnerabilità soprattutto quando si è trovato ad affrontare avversari veloci di gamba ed abili nel guadagnare spazi di gioco quasi sempre micidiali a ridosso dell’area di rigore (Immobile, Mandzukic, Caputo, Zapata, Defrel), dove spesso le chiusure dei centrocampisti sono giunte, nel migliore dei casi, con poca tempestività.
In porta poi si sono alternati, in una sorte di giostra dei guantoni, Karnezis (6 presenze), Ospina (9 presenze) e, solo ultimamente, Meret (4 volte titolare).
Probabilmente la rotazione tra i pali della porta del NAC non ha del tutto giovato all’equilibrio della retroguardia partenopea ed alla continuità di rendimento degli stessi portieri, con il primo che ha incassato 2 gol (media 0,33), il secondo 12 (media 1,33) ed il terzo 3 (media 0,75).

L’anno passato il NAM ha invece sempre schierato Pepe Reina nel girone d’andata e la sua media di gol subiti a partita è stata di 0,68, decisamente migliore rispetto a quella espressa dal colombiano Ospina quest’anno, che in alcune circostanze, paradossalmente, non ha effettuato parate ma ha solo subito gol.

A ben vedere il Napoli è probabilmente ancora in una fase di delicato assestamento tecnico-tattico, dopo che Ancelotti ha via via apportato delle graduali modifiche all’originario gioco sarriano.
Al di là del balbuziente apporto dei terzini sulle fasce laterali, della snervante evanescenza di Zielinski, dell’adattamento progressivo di Hamsik, del differente modo di sviluppare le azioni sul fronte di attacco, a mio avviso il NAC è meno bello da vedere e, ad oggi, forse anche meno pericoloso sotto porta.

Il digiuno di Callejon ed Hamsik, ma anche di Allan e Koulibaly possono essere considerati una valida riprova che il NAM, lo scorso anno, era forse più imprevedibile in avanti, nonostante la palla viaggiasse all’interno di schemi ritenuti un po’ da tutti prevedibili ma pur sempre ben applicati sotto la regia di Jorginho, ora in Inghilterra.

Bene, ciò detto, è giusto qui sottolineare che nell’analisi dei numeri occorre anche trattare delle squadre avversarie. Come si son comportate le altre rispetto al Napoli ? Meglio ? Forse peggio ?
Ve lo dirò nel corso della settimana, nel prossimo articolo… calcolatrice alla mano.
Intanto voi… ditemi la vostra, se vi va.
Andrea P&B 👍😉

Articolo precedenteTitolo: Mamma mi’ ma er’ o Barcellon’ oppur o Bologn’ ? (Traduzione: Le vittorie più belle sono anche quelle più sofferte.)
Prossimo articoloContinuiamo a dare i numeri…
mm
Tifoso del Napoli dai tempi del maestro Luis Vinicio, sognatore da sempre, fotografo mancato e strimpellatore convinto di strumento a sei corde, bancario fedele ultratrentennale, laureato in economia aziendale alla tenera età di 50 anni, sposato con prossima vista sulle nozze d’argento con due figli parimenti tifosi del Napoli sin dalla nascita, provo a seguire gli insegnamenti del Cristo Gesù e di tanto in tanto mi cimento a parlare di pallone… ma solo a mente fredda. Non odio la Juventus, mi limito solo ad evitarla scrupolosamente per non cadere in tentazione! Saluto di solito con “Pace e Bene”… e qualcuno recentemente mi ha apostrofato proprio così, “Andrea Pace e Bene”. Mi sembra una buona idea per il mio nick name da provetto blogger azzurro. Andrea P&B.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.