Lorenzo, magnifico uaglione

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L’editoriale
Di Felice Antignani

Mi sono trattenuto a lungo.
Da direttore di 17su24.it ho pensato di dover tenere un profilo basso.
E poi non sono uno a cui piace il donghidonghidondondon.
Non mi piace vincere facile, insomma, non sono abituato.
Ed effettivamente oggi parlare di Lorenzo Insigne per me e’ davvero un vincere facile. Facilissimo.
Io che, munito di scheda premium ad hoc, mi guardavo apposta le partite del Pescara, ogni domenica, solo per vedere questo ragazzo, predestinato del pallone.
Lo guardavo per un solo motivo. Perché era bravo e mi faceva divertire
E lo dicevo a tutti gli amici e conoscenti, appassionati: abbiamo un mostro, un fenomeno, il nuovo Baggio.
E quello del nuovo Baggio e’ diventato un tormentone vero e proprio,con tanto di torta sfottò per il Negro, grande amico e tifoso juventino, storico detrattore del Uaglione.
Una torta consumata, ovviamente, da Nino per festeggiare Napoli-Juve 2-1, ed il gol di Lorenzino.

In tempi insomma non sospetti.
Mi hanno preso per il culo cani e porci per il nuovo Baggio, specialmente porci.
Lo hanno criticato tutti Lorenzino mio, tifosi ed addetti ai lavori, giornalai ed opinionisti.
E non era manco tanto tempo fa. Sembra un secolo, ma era appena l’anno scorso.
Gia’. L’anno scorso.
Io abbozzavo sempre. Tranquillo.
E rispondevo “Vabbe’ aspettiamo e vediamo chi ha ragione”.
Ed ho aspettato sulla riva del fiume con grande pazienza.
Raccogliendo cadaveri.
Perché Insigne ora e’ mostro.
Proprio come ho sempre detto io.
Come dico da anniannieanni.
Come dimostrerò anche, fornendo qualche Amarcord in materia, anche se non ce ne sarebbe bisogno.
Ora Insigne è mostro.
Improvvisamente.
Troppo facile ora.
Io dicevo che era mostro già cinque, sei anni fa.
Lo dicevo quando undici tifosi, o pseudo tali del Napoli, su dieci lo volevano alla Frattese o alla Viribus Unitis.
Lo dicevo quando Gonde non lo gonvogava per gonvogare Giovinco. O se lo gonvogava gli faceva fare la riserva di Eder.
Lo dicevo quando tutti i giornalai napoletani gli sparavano addosso, considerandolo un mezzo giocatore.
Gli stessi che ora dicono che è un fuoriclasse.
E sticazzi.
Ma sticazzi davvero.
Cari i miei Corbi, Malfitani e Sconcerti e chi più ne ha più ne metta. Ma per cortesia…
Tacete che fate più bella figura.
Mo’ aggia sfugá come diceva un tale che faceva ridere forse più di voi. Forse però…perché anche voi fate ridere tanto.
Ora se permettete parlo io e me lo posso permettere.
Perché, come direbbe il grande Pippo Baudo, il Uaglione lo ho inventato io.
Ora parlo io.
Ora che Rajola lo ha preso con se’ e Rajola nun m par nu fess.
Ora che Klopp farebbe carte false per averlo con se’, vedi Rajola.
Ora che il Liverpool ha offerto 60 milioni per prenderlo, ed i Reds non sono la Frattese.
Ora che pare che anche il Barca abbia fatto un’offerta rispedita al mittente, vedi Liverpool.
Ora che indossa il numero dieci della nazionale italiana, proprio come un certo Roberto Baggio.
Ora che ha realizzato il record europeo, dico europeo, dei passaggi completati nella stagione: 2005, quasi il doppio di un certo Messi.
Ma a me queste cose non interessano manco più di tanto. Perché sapevo che sarebbe successo. Seduto sulla riva del fiume.
Per me era scontato.
Mi interessano molto di più le pubbliche parole di stima di Marek e Callejon, tra gli altri, nei suoi confronti.
Lorenzo oggi è indiscutibilmente il nostro leader tecnico, insieme a Marek (i 17su24), ed è un leader riconosciuto unanimemente all’interno dello spogliatoio.
E questo era meno scontato.
Dai Lorenzo.
Dai Uaglione.
Guidaci verso un sogno.

Forza Napoli sempre

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Felice, papà, molto, e marito. Ispirato dalla filosofia Troisiana e cresciuto a pane e Così Parlò Bellavista. Malato (grave) di Napoli e del Napoli dalla nascita. Rapito dall’ironia e dalla punta di penna di Peppino Pacileo. Appassionato di economia, anche per necessità. Insomma una gran bella vita da orsacchiotto. Poi, però, prendi un tram in faccia all’improvviso e tutto si ribalta… e tutto è diverso. Ma non bisogna mai mollare…mai…perché il cielo è azzurro…proprio come il mare…

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