Le pagelle di Napoli-Roma

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Non sono incazzato. Neanche un po’. Sono solo molto intristito ed un po’ disgustato. Un sabato da incubo.
Calcisticamente parlando ovviamente.
Non ho seguito tutta la gara della Juve. Ho acceso la tv proprio sul fallo di “Daniel San” Benatia su Leiva.
A cui per poco non LEIVAva una costola.
E maestro Miaghi Allegri sulla panca che se la rideva. Mister sorriso.
Che ne fai e Karate Kid!
Ovviamente niente rigore.
Ovviamente niente VAR.
Che manco serviva perché il rigore era così netto che in presa diretta pure Bocelli se ne era accorto.
E lo scandalo vero non è manco quello, ma è Inzaghi che minimizza nel dopo gara, mentre con noi ha pianto come un muccuso per tre mesi per un fallo laterale invertito.
Muccuso.
Inzaghino pane e vino.
Futuro mister Juventino…
Controllano tutto e tutti.
L’ho detto in tempi non sospetti, per vincere devi essere più forte di loro di almeno dieci punti.
Perché dieci punti in più li fanno così.
Poi, però, tu, ingenuo, ti illudi che stavolta non sia così e ti fai prendere dal tifo e dallo spirito sportivo, salvo doverti ricredere nuovamente.
Perché ormai te lo fanno in faccia senza ritegno e poi ti prendono pure per i fondelli, come Daniel San Benatia, che, dopo averlo sfondato, in pieno stile pulp fiction chielliniano, ha insultato Leiva a terra, in una pozza di sangue, perché si era buttato.
Certo che ci vuole la faccia come il deretano.
E loro ce l’hanno.
Vabbè è andata così.
Un sabato da incubo.
Perché quando noi abbiamo una giornata storta perdiamo.
Loro invece no. Loro vincono.
A prescindere.
Li fanno vincere.
Cagliari. Firenze. Ieri.
Ma di che stamm parlann?
Ora però non molliamo.
A prescindere.
Facciamo i nostri punti.
Costringiamoli a continuare a magheggiare.
Anche solo per soddisfazione.
Perché nella vita contano ‘e soddisfazioni non certo vincere. Non solo vincere.

Reina 6
Il suo alter ego giallorosso fa lo Iashin. Tanto per cambiare. Lui becca quattro palloni su cinque tiri, anzi quattro e mezzo. In teoria sarebbe da quattro in pagella, in pratica non ha colpe evidenti. Anche se i soliti noti, come al solito, lo additano, come un Andujar dei poveri.
Hysaj 6
Senza infamia e senza lode. Otto Perotti detto sessantaquattri non fa quasi nulla, almeno fino all’assist scellerato di Rui che gli consente il 4-1.
Albiol 5
In difficoltà evidente su Zlatan Dzekoimovic. Di testa non la becca mai. Il secondo gol della Roma è suo. Serataccia.
Koulibaly 5
Un classico. Napoli Roma: ovvero la metamorfosi, vedi Dzeko al San Paolo e per un giorno diventi Contini abbronzato. Sono anniannieanni che succede a Kalidou con Dzeko che, da parte sua, quando arriva a Napoli, si trasforma in Ibrahimovic.
Mario Rui 5
Lo spot della partita. Il manifesto della gara e forse anche della stagione.
Double face.
Veniva da Cagliari con una quasi beatificazione, da novello Maradona. Partito alla grande con un assist fantastico. Poi sfortunato. Poi avvilito. Quindi impazzito, con un tacco rotante senza senso. Ed alla fine per tutti è diventato, a giusta ragione, nu buon Frappampina altro che MARA-Rui.
Jorginho 6,5
Lo vuole mezza Premier League. Chissà come mai lui e non Parolo. Che, tra parentesi, adda’ passa’ nu guaio. Tiene da solo un centrocampo senza Luce e con Allan un po’ sotto tono. Classe pura. 120 passaggi completati, nonostante tutto. Stavolta però niente trenino.
Allan 5,5
Il cane di presa stavolta non ne ha presa una. O comunque ne ha prese poche. Partita in affanno. Grande volontà ma poca precisione. Sono mancati i suoi recuperi. Sono mancate le sue “seconde palle”, sono mancate le sue palle.
Zielinsky 5
Prende il posto di Hamsik. Come luce di emergenza non va proprio. Nun pazziamm. Spenta, tendente al fulminato. Non so come nuovo De Bruyne, ma come nuovo Hamsik di sicuro non è proprio cosa sua. Addormutissimo.
Hamsik 6
Qualcuno ha avuto il coraggio di dargli un voto pessimo e buona colpa della sconfitta. Del resto se in venti minuti, influenzato e con la febbre, sull’ 1-3, non fai tre gol alla Roma in una giornata come ieri di sicuro non sei un campione. Ma per cortesia… ‘A verità è che senza Luce è un altro Napoli… Molto meno Napoli.
Callejon 5
Impalpabile. Partita anonima. Lui, di solito, sempre decisivo contro la Roma. Spesso la sua partita. Poco incisivo in attacco ma anche in fase difensiva. Assente ingiustificato.
Mertens 5,5
Insufficiente. Contro uno scarsone come Fazio non puoi non segnare minimo due gol. Lui ne fa uno solo. Il vero problema è che non tira quasi mai. Quando lo fa, a tempo scaduto, segna. Mannagg a puffo pleistescio. Il tasto quadrato questo sconosciuto…
Milik 6
Bentornato Arek. Era ora. Entra e butta le mani. La voglia c’è. L’energia pure. Dopo gli scontri con Insigne e Mertens arriva finalmente qualcuno che mett ‘e man ncuoll a chillu pennellon prepotente ‘e Fazio, che sa sap vere’ solo coi chiu piccirilli.
Insigne 7+
Capitano coraggioso. Spesso solo contro tutti. Produce giocate ai confini delle leggi fisiche. Così come le parate di Allison, che gli nega almeno tre gol. TAP player assoluto. Uno che nelle partite che contano non sbaglia mai. Forza Uaglione… non mollare…non molliamo!
Sarri 5,5
67% di possesso palla. 25 tiri di cui 13 a porta. Decine di calci d’angolo. Allison mostruoso. Pali e salvataggi sulla linea. Loro invece 5 tiri in porta e 4 gol. Con Dzeko che fino a ieri era nu buon Aglietti improvvisamente impossessato dallo spirito di Ibra. Una Roma mai vista così quest’anno.
Maremma statistica.
Maremma giallorossa.
E che vuoi dire? Una partita stregata.
Mi ha ricordato un altro Roma-Napoli di esattamente trent’anni fa. 1-2 per loro.
Con la stessa sensazione che potevi continuare a giocare per tre giorni senza mai segnare.
Maremma noncivoleva.
Ora però vietato mollare.
Miste non mi venire meno.
Non mi deludere.
Vinciamole tutte fino a Torino.
Si può.
Si deve.
Non so se esiste un Dio del calcio.
Ieri sembrava proprio di no.
Ma forse esiste.
E se esiste di sicuro non può che essere azzurro…
E se esiste…
Forza Napoli sempre

Astori 10
A volte davvero non ci sono parole da poter scrivere. A volte davvero non ci sono frasi da poter dire. A volte davvero non si capisce il perché. Né ci sono lacrime sufficienti da poter piangere. Un voto solo. Dieci. Ciao Davide. Ciao campione…

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mm
Felice, papà, molto, e marito. Ispirato dalla filosofia Troisiana e cresciuto a pane e Così Parlò Bellavista. Malato (grave) di Napoli e del Napoli dalla nascita. Rapito dall’ironia e dalla punta di penna di Peppino Pacileo. Appassionato di economia, anche per necessità. Insomma una gran bella vita da orsacchiotto. Poi, però, prendi un tram in faccia all’improvviso e tutto si ribalta… e tutto è diverso. Ma non bisogna mai mollare…mai…perché il cielo è azzurro…proprio come il mare…

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