Esclusiva di 17su24 Oma Akatugba ci parla di Victor Oshimen

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Quattro chiacchiere in amicizia con Oma Akatugba. Il giornalista nigeriano amico fraterno di Victor Oshimen, il nuovo grande acquisto del Napoli. Una mezz’ora davvero molto piacevole. Abbiamo scoperto un vero personaggio, dotato di grande cultura ed intelligenza. Un professionista impeccabile oltre che una persona amabile, ironica e molto simpatica. In perfetto stile 17su24. Ci ha parlato di Victor, della sua storia, delle sue speranze, della loro amicizia. Ma anche di Africa, di razzismo e di bei progetti. Sempre col sorriso e con grande passione. Che dire. Già adoriamo questo grande figlio ‘e… come lo ha definito, pittandolo, qualcuno sui social. E non vediamo l’ora di incontrarlo a Napoli per portarlo a pranzo insieme a Victor a mangiare frittatine di maccheroni, pizza e babà.
Signori e signore, in esclusiva per 17su24 Oma Akatugba:

1. Ciao Oma. Cominciamo. Come è percepito il calcio in Africa specialmente in questo periodo particolare?
– È una domanda molto complicata. L’Africa è un continente immenso. E il Covid19 un problema molto serio. Bisogna fare delle distinzioni. In Sudafrica ed Egitto, ad esempio, la situazione è ok. In altre parti dell’Africa molto meno. I campionati sono tutti fermi. Ci sono gli Europei che vengono a prendere i giocatori. Quello sì. Tra le squadre italiane molto attiva è la Lazio. In Italia c’è Simy del Crotone. Capocannoniere. È di Lagos anche lui.
2. Come ha fatto un cittadino di Lagos a diventare il giocatore africano più pagato della storia?
– È una bella storia. Amazing. Una vera e propria favola. Victor è partito dal nulla. Ha fatto tanti sacrifici. Vendeva i giornali per strada. Ha avuto anche molta fortuna. Ora giocherà in una delle squadre più importanti d’Europa ed è il giocatore africano più pagato della storia. È un grandissimo orgoglio. Dio è grande.
3. Che cosa deve fare il calcio europeo per valorizzare quello africano? Come si fa ad aiutare i bambini africani che vogliono giocare a calcio nella loro terra? Come potremmo noi darvi una mano con la nostra associazione?
– Purtroppo c’è tanto da fare, davvero tanto. Partendo dalle cose più semplici. Manca tutto. Mancano le scarpe da calcio. Mancano le magliette e i pantaloncini. Mancano i palloni. I bambini giocano per strada. I pochi campi esistenti sono in sabbia. Però è bello che se ne parli. È importante. Serve l’aiuto delle associazioni e delle organizzazioni occidentali. Io sono a disposizione se serve.
4. Esistono altri talenti, giovanissimi, non solo nigeriani che presto vedremo in Europa e in Italia?
– Certo. L’Africa è piena di giovani talenti. Ci potrebbero essere altri mille Victor. Che magari giocano per strada o in un campo di fortuna. Ragazzini di talento come Victor che sperano che qualcuno li noti e li porti in Europa. Il talento c’è. Bisogna solo scovarlo ed andare a prendere questi futuri campioni.
5. Cosa avvicina la Nigeria a Napoli?
– Bellissima domanda. Sono posti molto, molto simili. Sono posti accoglienti. E inclusivi. Abitati da bella gente. Napoli non è per niente razzista. E accoglie tutti. È la città italiana più vicina a noi. Anche per questo Victor l’ha scelta con entusiasmo. Ho sentito una canzone in cui si dice Lagos è come Napoli…
6. Cosa è per te la diversità? Ed il razzismo? – Domanda tosta. Davvero tosta. La diversità non esiste. Siamo tutti uguali. Bianchi. Neri. Indiani. E dobbiamo darci una mano gli uni con gli altri. Stringiamoci le mani. Facciamo tutti parte della stessa razza, della unica grande razza umana. A volte l’uomo di colore mette paura all’uomo bianco ma noi non abbiamo nulla di diverso. E poi, fatemelo dire anche noi abbiamo grandissime eccellenze. Non solo atleti. Anche tante eccellenze intellettuali. Scrittori. Attori. Poeti. Artisti. Ingegneri.
7. Ormai a Napoli sei famosissimo. Sei l’amico del cuore di Victor Oshimen, come nasce la vostra amicizia?
– È un’amicizia di vecchia data. Io facevo un programma in tv in Nigeria e l’ho intervistato più volte. Poi l’ho aiutato molto quando è arrivato al Wolsfburg. L’ho aiutato a inserirsi. Anche con la lingua e le abitudini. (Oma vive in Germania). Da allora siamo come fratelli. E lo sto accompagnando in tutta la carriera. Prima al Lille e ora al Napoli.
8. Molti accostano Victor a Cavani… è così?
– sì c’è una certa somiglianza(ride) ma lui è un giocatore molto particolare, è un po’ Eto’o e un po’ Drogba.
9. Weah l’eleganza, Drogba la potenza. Eto’o la classe… e Oshimen?
– Oshimen è tutto questo insieme è qualcosa di più. Lui ha la forza della sua storia. È un ragazzo giovane che già ne ha viste tante nella vita. È un vero predestinato. Il bomber. Ha la “cazzima”(la traduzione libera è nostra), vede solo la porta, è targettizzato per quella.
10. 2 anni fa 25 gare e 12 gol in Belgio, nell’ultimo anno 27 match e 13 reti in Francia.In Italia sarà tutto un po’ più complicato. Victor è disponibile a sacrificarsi anche in fase difensiva?
– Lui è un grande professionista ed un grande atleta. Non si risparmia mai e vuole sempre imparare. Victor non avrà alcun problema ad adattarsi ad un calcio più tattico che richiede anche grande sacrificio.
11. C’è un campione del passato o del presente che assomiglia a Victor?
– Mica facile. Ci penso bene e te lo dico la prossima volta.
12. Va bene. Allora ce lo dirai a pranzo appena vieni a Napoli. Ovviamente sei nostro ospite con Victor. Come deve essere il menù?
– Questa la so. Adoro la frittata di pasta. La frittatina di maccheroni. E ovviamente la pizza. Ma anche il babà’ è buonissimo. Victor va pazzo per la pizza Margherita ed anche a lui piace molto la frittata di pasta.

13. Conosci degli artisti napoletani?
– Ho letto che Pino Daniele ha scritto splendide canzoni con ritmi anche africani. Non vedo l’ora di ascoltarle.
14. Chi è secondo te il giocatore più forte della storia? E quello più forte di adesso?
– Direi questi : Maradona. Pelé. Messi. Ronaldo.
15. Sinceramente, tanto agli amici si perdona tutto, ma ti piace il taglio di capelli a “scarola” gialla di Victor?
– (Ride molto divertito). Questa domanda mi fa ridere tanto. Perché ne abbiamo parlato proprio di recente. Mi ha chiesto consiglio. Non sapeva se tenerli così. Io gli ho detto assolutamente sì. Perché è il suo segno distintivo. La sua caratteristica. Il marchio di fabbrica.
16. E per finire in bellezza, Tu che lo conosci bene ci descrivi Victor con un aggettivo? Dacci un nickname, un contranome, per le pagelle.
– Una parola sola? Fenomeno(lo dice così, in italiano). Anzi, aspetta, ancora meglio “The Prince of Naples”, il Principe di Napoli. Prendendo ispirazione dal celebre film con Eddy Murphy.

C’è un’altra cosa che Oma ci ha detto e ci siamo riservati come chicca finale. Gli abbiamo chiesto quale è la caratteristica di Victor Oshimen che farà innamorare i tifosi. Oma ci ha risposto così: semplice lui È NAPOLETANO. E allora benvenuto Victor, Principe di Zamunda, il nostro principe nigeriano-napoletano!
Grazie di cuore a Oma Akatugba.
E Forza Napoli Sempre.

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