Ciuccio e presuntuoso

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A lavare la capa al ciuccio alla fine si perde sia l’acqua che il sapone.
L’acqua ed il sapone sono evidentemente Insigne in questa metafora.
‘O ciuccio non lo voglio dire ma si capisce.
Vi aiuto, comincia per Vent e finisce per ura. Non è difficile.
Che poi il problema non è manc o fatt che è ciuccio.
Figuriamoci se noi possiamo avercela con un ciuccio, animale nobilissimo e nostro storico simbolo.
Il problema è che stu ciuccio è presuntuoso assaj.
Ciuccio e presuntuoso è un grosso problema. Veramente pericoloso.
Sabato mattina mi sono fatto mezz’ora al telefono con un amico per cercare di calmarlo.
Era incazzato come un ramarro afghano perché si paventava la panchina per Insigne in Italia-Spagna.
Da parte mia gli avevo risposto che il vero problema non era se Lorenzo non giocava ma il contrario.
In quel caso il CT lo avrebbe messo probabilmente a fare il terzino aggiunto e, in caso di probabile sconfitta, sarebbe stato il capro espiatorio ed unico responsabile della sconfitta.
Purtroppo è andata proprio così.
So maco.
E Lorenzino mio, ormai fortissimo nel Napoli, per una sera si è trasformato in un incrocio fra Massimo Rastelli e Frappampina. Un qualcosa di veramente inguardabile.
Il delitto perfetto.
Del ciuccio perfetto.
E Lorenzo da Insigne si è improvvisamente riscoperto su giornalini da strapazzo Indigne.
“Insigne indegno della dieci la disonora!”.
Così i giornalai della Cazetta.
Azz.
Indegno!
Allora nel gruppo editoriale, il più grande e potente gruppo italiano, lo conoscono sto termine.
Buono a sapersi perché poi, stranamente, con i nostri politici corrotti e i vari capitani di industria non lo usano mai.
E quanti ce ne sono che lo meriterebbero.
Ma forse mai indegni così tanto.
Perché la politica è l’economia sono importanti ma mai come il calcio.
Il calcio è una cosa seria.
Non si pazzea.
E qua siamo tutti indignati.
Perché Insigne ha disonorato la maglia numero dieci.
E certo.
Sulla numero dieci manco si pazzea.
Quella l’hanno messa campioni assoluti come Thiago Motta.
Che poi manco è italiano.
Ma forse per la Cazetta manco Insigne lo è.
Del resto è napoletano.
E come ogni napoletano imbroglia e fa i magheggi.
Lo ha detto pure Tardelli. Nel Napoli gioca bene il mariunciello terrone. In Nazionale invece no.
E come mai?
Come mai?
E perché?
Perché ?
Strano.
Eppure sempre col pallone si gioca e sempre in undici.
Eppure sempre azzurri so’.
E allora che vuole sto nano mariuolo?
Gli abbiamo pure dato la dieci.
Quella di Thiago Motta.
Va a fa o bene a gente…
Che vergogna!

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mm
Felice, papà, molto, e marito. Ispirato dalla filosofia Troisiana e cresciuto a pane e Così Parlò Bellavista. Malato (grave) di Napoli e del Napoli dalla nascita. Rapito dall’ironia e dalla punta di penna di Peppino Pacileo. Appassionato di economia, anche per necessità. Insomma una gran bella vita da orsacchiotto. Poi, però, prendi un tram in faccia all’improvviso e tutto si ribalta… e tutto è diverso. Ma non bisogna mai mollare…mai…perché il cielo è azzurro…proprio come il mare…

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