CI SIAMO QUASI… TRE, DUE, UNO… START.

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È Ferragosto.
Si, lo so.
Fuori è brutto… e non sembra proprio il caso di pigliare il cocomero a rint’ o frigorifer’ per rinfrescare ed addolcire il palato a fine pranzo.
Anche dentro è brutto, ma non per il meteo.

In tv passano immagini assai tristi e che buttano giù l’umore per la disgrazia genovese, segnata da lutti e disperazione.
Forse scrivere di calcio potrebbe apparire irrispettoso e fuori luogo.
Tuttavia ritengo di farlo con l’obiettivo di superare, almeno un po’, questi momenti così drammatici.

Dicevo… è ferragosto.
Negli anni passati, di questi tempi, il Napoli aveva già fatto il suo debutto al San Paolo.
Quest’anno, invece, dopo il periodo di fatica ed affiatamento con il nuovo mister in Trentino, la squadra azzurra ha fatto la parte dell’emigrante o, se più vi piace, del turista fai da te.
Nu poc’ in Irlanda, natu poc’ in Svizzera e natu poc’ ancora in Germania.
In terra straniera non è stato proprio un successone per gli azzurri: 9 gol subiti, 4 reti fatte ed azioni di gioco, sia in fase difensiva che in fase offensiva, ancora con ben esposto il cartello “work in progress”.
Insomma, come ben noto, due sonore sconfitte ed una onesta vittoria.
Tanto è bastato per far scattare gli allarmi posizionati tutt’intorno al cuore azzurro.

Manca il portiere.
No… ci sta, solo che è infortunato e il sostituto purtroppo non si è ancora calato nel ruolo, ma si è sul’ calat’ rint’ a port’ pe recoglier’ e’ nove pallun’ acchiappat’.
Manca il terzino destro.
No… ci sta, solo che è arrivato in ritardo.
Ha dovuto battere la concorrenza di tutti i terzini più ossigenati e meno conosciuti nel giro dei parrucchieri.
Manca il regista.
No… ci sta, solo che si deve adattare nel ruolo comm’ nu per’ rint’ a na scarpa nov’, ci vuole un po’ di tempo. E poi sarà come nei migliori film… ciak, si gira.
Manca il centravanti.
No… ci sta, solo che non si chiama Cavani e non è uruguaiano, ma o’ pallon’, quann’ gli arriva al meglio, o’ vott’ rint’ a port’. Gli manca solo un tantino di continuità. Ma la stoffa è di qualità.
Manca lo stadio.
No… ci sta, solo che non si sa se il manto è erboso o gibboso, i sediolini ergonomici o scomodi ed i gabinetti funzionanti o impraticabili. Da ricostruire. Tutto.
Manca il direttore sportivo.
No… ci sta, solo che a differenza di Monchi, Tare, Leonardo e tutti gli altri, parla poco e lavora tanto tra Carpi, Parma e Bari. A Napoli nu poc’ meno però.
Manca il presidente.
No… ci sta, solo che tiene sessantanove anni e a casa sua fa quello che vuole, come gli pare e piace. Maniaco del fair play finanziario, viene tacciato di papponismo. Speriamo che la buona sorte lo assisti sempre.

Ehi ma allora nu manc’ nient’.
Proprio nient’.
Stamm’ tuttappost’.
E allora perché c’è questa sottile, strisciante, subdola diffidenza nel lavoro quasi flemmatico di Ancelotti ?

La campagna acquisti non è stata eclatante ma nemmeno così scarsa.
Verdi, Fabian Ruiz, Meret, Younes a tempo debito si faranno ben valere, son sicuro.
Embè e allora perché in giro leggo più critiche preoccupate che commenti appassionati e favorevoli al nuovo corso?

La nostalgia di Jorginho e soprattutto Sarri è vero che ci tiene ancora compagnia, ma tra un po’ dovrebbe pur sparire. Basta non vedere le partite del Chelsea.
E quindi perché le sensazioni positive stentano a decollare a poche ore dall’avvio della nuova avventura ?

Probabilmente perché lo scudetto è stato già assegnato, così come i posti dalla seconda alla quarta posizione sono stati già opzionati da campagne acquisti faraoniche o quasi.
Tocca giocare e vincere per sfizio, non per lo scudetto, non per la C.L… solo per sfizio.

E allora… sfiziamoci e cominciamo a crederci. Poi arriveranno anche le sensazioni positive e così scacceranno i fantasmi di donadoniana memoria.

Forza Napoli.
Buon campionato a tutti.
Pace e Bene.
Andrea

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mm
Tifoso del Napoli dai tempi del maestro Luis Vinicio, sognatore da sempre, fotografo mancato e strimpellatore convinto di strumento a sei corde, bancario fedele ultratrentennale, laureato in economia aziendale alla tenera età di 50 anni, sposato con prossima vista sulle nozze d’argento con due figli parimenti tifosi del Napoli sin dalla nascita, provo a seguire gli insegnamenti del Cristo Gesù e di tanto in tanto mi cimento a parlare di pallone… ma solo a mente fredda. Non odio la Juventus, mi limito solo ad evitarla scrupolosamente per non cadere in tentazione! Saluto di solito con “Pace e Bene”… e qualcuno recentemente mi ha apostrofato proprio così, “Andrea Pace e Bene”. Mi sembra una buona idea per il mio nick name da provetto blogger azzurro. Andrea P&B.

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