Che è… che è stato…che è succies? Giornata 24

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“Sono soddisfatto dell’atteggiamento della squadra, abbiamo messo tutto in campo con voglia e dedizione. Però non mi fido ancora, perchè dobbiamo proseguire con tante di queste prestazioni”.
Queste le parole di mister Gattuso al termine della gara vinta a Cagliari.
Il mister è soddisfatto, io un po’ meno.
A dir la verità, prima del match avrei firmato per un pareggio sull’ostico terreno sardo (una sorta di catino avverso sotto tutti i punti di vista).
Dopo il triplice fischio finale, visto l’andamento della partita, c’è invece da fare qualche riflessione sul gioco impostato dagli azzurri, che a tratti mi son sembrati correre con il freno a mano tirato lo sterzo nu poco bloccato ed il cambio rigorosamente in seconda (…e qualche volta pericolosamente in retromarcia: Ospina che partecipa attivamente con i piedi è una vera sciagura per le coronarie).
Giusto badare al sodo, ovverosia non prendere gol banali o, peggio ancora, ridicoli.
Più che giusto registrare il centrocampo, cioè dare equilibrio sia nella fase propositiva che in quella difensiva.
Giustissimo riproporre in avanti il Puffo Pleistescion (come lo chiama Felice) senza contratto ma con tanta cazzimma ncuorp (nel senso metaforico del termine) per trovare soluzioni balistiche straordinarie.
Ma la sensazione che ha lasciato la sfida sull’isola sarda è una sensazione un po’ strana, come se fosse stato certificato che quest’anno più di così non si può fare.
Pullman parcheggiato distrattamente davanti all’area di rigore o poco più avanti, si lasciano le chiavi a Demme, tante volte si deve spostare un tantino il bus, e poi si spera nel tiro da tre punti grazie ad uno dei piedini fatati (Supermertens, Fabian Ruiz, Lorenzinho, Milikkone, ecc).
Gattuso è bravo, nulla da eccepire, un uomo di sport che ha vissuto mille battaglie, un gran comunicatore, un caparbio trainer… ma sin qui non mi ha entusiasmato e, per giunta, si sta facendo un po’ di nemici, con i tifosi ad personam sparsi in tutto il mondo.
Ormai non può andare in Messico (Lozano), né in Brasile (Allan), né tanto meno in Algeria (Ghoulam). Ma, a quanto pare, neanche in Friuli (Meret).
A Cagliari ho visto un Napoli più abbottonato del solito e, per larghi tratti, poco incline alle giocate estemporanee.
Anche se il gol vittoria è derivato proprio da una giocata ricca di estro e di certo non figlia di schemi prestabiliti.
No, non mi ha entusiasmato.
In panchina si agita assai. Ha sempre lo stesso dress code, da boss a bordo campo, ed un vocabolario che il più delle volte è piuttosto criptico: robe, veleno, annusare il pericolo, stare sul pezzo.
Dopo due mesi che è sulla panchina azzurra, dodici gare disputate tra campionato e coppa, sette vittorie e cinque sconfitte, lo posso scrivere serenamente: non mi ha entusiasmato.
Pronto a rivedere il mio pensiero, per ora spero che presto la squadra raggiunga i 40 punti, superi brillantemente la semifinale di coppa e possa disputare al meglio delle sue possibilità un grande ottavo di champions.
Godiamoci l’ottavo posto in classifica e speriamo che venerdì a Brescia gli azzurri mantengono concentrazione e… cazzimma.

Cosa è successo sugli altri campi? Se vi siete persi qualcosa, qui di seguito trovate i commenti su tutte le altre sfide di giornata.

Il 24esimo turno di campionato si è aperto con l’affermazione del Lecce, terza vittoria di fila, che ha sconfitto di misura la Spal. I giallorossi salentini, apparsi meno gagliardi rispetto a domenica scorsa quando hanno messo in difficoltà i partenopei al San Paolo, e ntusscat e tifosi azzurri, hanno comunque disputato una buona prova con un gioco fatto di difesa e contropiede. Non ha invece sortito effetti positivi il cambio sulla panchina ferrarese avvenuto in settimana, con Di Biagio al posto di Semplici. Settima sconfitta consecutiva per gli emiliani e ultimo posto in graduatoria confermato con un trend che porta diritto alla retrocessione. La Spal, con un pizzico di fortuna in più, forse avrebbe potuto almeno portare a casa un punto, ma alcune decisive parate del portiere dei padroni di casa, Vigorito, lo hanno impedito.
Nel secondo anticipo il Genoa ha sbancato il campo del Bologna con una gara accorta costruita su una difesa insuperabile ed un centrocampo estremamente muscolare. I liguri, otto punti nelle ultime quattro gare, sembrano aver decisamente cambiato passo con i nuovi innesti giunti in squadra con il mercato di gennaio. Forse il risultato sul campo dei felsinei è un po’ largo, ma i genoani sono stati abili a sfruttare la superiorità numerica in campo (espulso al 34esimo Schouten) ed a bloccare le fonti di gioco sulle fasce laterali dei bolognesi. Con la sconfitta casalinga gli emiliani, dopo tre vittorie di seguito, hanno frenato la loro rincorsa verso i piani nobili della classifica.
Sabato sera si è giocato il match più atteso in chiave Champions. Lo scontro tra Atalanta e Roma ha visto prevalere i bergamaschi in una gara molto combattuta e giocata a ritmi elevati. All’iniziale vantaggio di Dzeko per i capitolini alla fine del primo tempo, ha fatto seguito poi il pari di Palomino e lo spettacolare gol vittoria di Pasalic nel corso del secondo tempo tra il 50esimo ed il 60esimo di gioco. I padroni di casa, pur con uno Zapatone poco ispirato ed un Ilicic ben imbrigliato dalla difesa romanista, sono riusciti a ribaltare il punteggio con la consueta organizzazione ed alcune mosse strategiche attuate in corso d’opera. Con la vittoria, i lombardi hanno consolidato il quarto posto in classifica ed hanno allungato sulla Roma di ben sei punti. Per i giallorossi, invece, è arrivata la quinta sconfitta nelle ultime sette gare, la terza consecutiva. Mister Fonseca forse non è riuscito ancora a trovare l’equilibrio giusto dopo gli infortuni di Zaniolo e Diawara.
Tra Udinese e Verona è finita a reti inviolate, una gara sostanzialmente equilibrata nelle quale ci sono stati pochi squilli di tromba. Qualche suono di trombetta si, ma poca roba per far pendere in modo decisivo l’esito della contesa in una direzione oppure in un’altra. Un’occasione da gol sprecata da Lasagna per i padroni di casa, un’occasionissima sotto porta buttata all’aria da Zaccagni per i veneti: queste le azioni più esaltanti. Per i gialloblù di Juric è arrivato il nono risultato utile consecutivo, proiettando così Rahmani e compagni verso le zone nobili della classifica.
Classifica che, invece, non sorride al Brescia di Balotelli, penultimo con appena 16 punti e che nel turno appena disputato ha pagato doverosamente dazio alla prima della classe, vincente eppur fischiata dai suoi pseudo tifosi, orfani allegriani. Ai lombardi l’ennesimo cambio in panchina (Corini, Grosso, Corini ed ora Lopez) non ha sin qui portato benefici e, speriamo, non ne porti neanche venerdì prossimo quando ci sarà il confronto diretto con il nostro amato Napoli.
Come neve al sole si è sciolta la Samp al cospetto di una Fiorentina frizzante, atleticamente in forma e ben disposta in campo da mister cappellino Iachini: tanta corsa, difesa pressoché ermetica e puntuali azioni di contropiede. Il risultato è forse troppo penalizzante per i liguri, rei però di aver commesso tutta una serie impressionante di ingenuità: due penalty regalati e tanto altro ancora. Per la Viola una robusta iniezione di fiducia, per la Samp una pericolosa frenata sul cammino per evitare la retrocessione.
Tra Sassuolo e Parma è andato in scena l’ennesimo derby emiliano del torneo, combattuto si, ma tutto sommato piuttosto povero di spunti entusiasmanti. I ducali hanno conquistato i tre punti con una prodezza dell’ivoriano Gervinho, da tempo non schierato in squadra per turbamenti vari di mercato, e con un vero e proprio catenaccio difensivo. Brutto gioco forse ma molto redditizio che ha portato i nerocrociati di mister D’Aversa ad appaiare in classifica Verona e Milan a 35 punti . I padroni di casa, apparsi appannati rispetto alle recenti perfomances, non sono riusciti a scardinare il fortino parmigiano, viste anche le prove opache in attacco di Boga e Berardi. Sassuolo fermo a 29 punti ed atteso domenica prossima dall’impegnativa trasferta contro l’Atalanta.
Nella partitissima di giornata, la Lazio ha innestato il turbo con Immobile e Milinkovic-Savic ed ha superato di slancio l’altra antagonista dei serpentini. Infatti, in una splendida cornice di pubblico, i laziali hanno dimostrato sul campo, nel confronto con gli uomini di Gonde, di avere tutte le carte in regola per lottare al vertice: la difesa ben guidata da Acerbi, il centrocampo sapientemente retto da Lucas Leiva, la trequarti condotta con fantasia ed estro da Luis Alberto ed i terminali offensivi, capitanati da Ciruzzo brum brum, implacabilmente precisi sotto porta. Durerà tutto ciò fino al termine della stagione? Forse si. Per quanto concerne il match di domenica sera, all’iniziale vantaggio dei nerazzurri, sul finire del primo tempo, ha fatto seguito un micidiale uno-due nel secondo tempo, tra il 50esimo ed il 70esimo. A poco o nulla è valso in campo poi l’ingresso della stella danese Eriksen, non ancora del tutto integrato nel gioco interista. Per gli aquilotti secondo posto in solitaria ad un solo punto da quei simpaticoni pluricampioni comprarbitri.
Nel mondei nait il Milan ha battuto con pieno merito il Torino. I rossoneri hanno giocato una partita con tanto agonismo, desiderosi di dimenticare in fretta il ko di domenica scorsa nel derby cittadino. Tante sono state le occasioni da rete per i padroni di casa, ma a turno Ibrahimovic, Castillejo, Paquetà hanno mancato per un soffio la marcatura. Ci è riuscito Rebic che, una volta di più, ha confermato di attraversare uno straordinario periodo di forma. Per i granata, fermi al palo da cinque turni, una buona prova ma che ha mostrato limiti nella costruzione di gioco e soprattutto una scarsa propensione a creare azioni da gol. Il Milan raggiunge il Parma ed il Verona in classifica al sesto posto con 35 punti.

Bene, anche la quinta di ritorno è ormai storia. Il Napoli tutto è andato al cinema, invitato dal presidente DeLa alla prima visione del film di Verdone. Per il boss a bordo campo tanti applausi all’ingresso in sala. Ha già conquistato tanti tifosi. Spero possa conquistare anche me quanto prima… Gennarì famm’ arricrià !
Andrea P&B

Lecce-Spal 2-1
Bologna-Genoa 0-3
Atalanta-Roma 2-1
Udinese-Verona 0-0
Juve-Brescia 2-0
Samp-Fiorentina 1-5
Sassuolo-Parma 0-1
Cagliari-Napoli 0-1
Lazio-Inter 2-1
Milan-Torino 1-0

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mm
Tifoso del Napoli dai tempi del maestro Luis Vinicio, sognatore da sempre, fotografo mancato e strimpellatore convinto di strumento a sei corde, bancario fedele ultratrentennale, laureato in economia aziendale alla tenera età di 50 anni, sposato con prossima vista sulle nozze d’argento con due figli parimenti tifosi del Napoli sin dalla nascita, provo a seguire gli insegnamenti del Cristo Gesù e di tanto in tanto mi cimento a parlare di pallone… ma solo a mente fredda. Non odio la Juventus, mi limito solo ad evitarla scrupolosamente per non cadere in tentazione! Saluto di solito con “Pace e Bene”… e qualcuno recentemente mi ha apostrofato proprio così, “Andrea Pace e Bene”. Mi sembra una buona idea per il mio nick name da provetto blogger azzurro. Andrea P&B.

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