Che è… che è stato… che è succies? 18esima giornata

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Il 18esimo turno di campionato, il primo dopo la sosta natalizia, ci ha fatto proprio un gran bel regalo: una nuova sconfitta dell’undici azzurro. La terza consecutiva in casa. La gente va sempre più allo stadio per condividere solo un momento di sofferenza collettiva. Non una bella partita di pallone. Una sorte di terapia depressiva che sfocia nell’autolesionismo acuto.
Ed in tv, dal divano di casa o dalle sedie dei vari club sparsi per il mondo, è anche peggio.
Ormai il S.Paolo è diventato terra di facili conquiste. Dopo Bologna e Parma, anche la capolista Inter, in fondo più accreditata delle altre due precedenti squadre, passa agevolmente ncopp o camp e Fuorigrotta. Una scivolata di Di Lorenzo, una papera di Meret ed una imbarcata di Manolas hanno reso più facile il compito di Lukaku e Lautaro Martinez. Peggio ancora hanno fatto Fabian Ruiz ed Hysaj, e le bordate di fischi, sonoramente arrivate al momento delle rispettive sostituzioni, hanno adeguatamente sottolineato la loro prova impalpabile. Quella azzurra è una squadra in seria difficoltà. Dietro, in mezzo ed avanti. Essera fà una arricettata. In blocco. Anche gli ingressi di Llorente e Lozano, sul finale di partita, non sono serviti assolutamente a niente. Gennaio doveva essere il tempo giusto per definire una campagna di rafforzamento, invece, al momento, non si vede nessun salvatore della patria all’orizzonte. Solo chiacchiere e niente più. Il boss a bordo campo, a fine partita, in tv ha chiaramente detto che il problema non è solo il vertice basso del centrocampo, ma l’intera squadra. Qualcuno avvisi Pappone e Giuntoli: servono rinforzi e servono pure ampress.
Come dice il mio amico Angelo, resettiamo tutto e ripartiamo da zero? Azz… zero. Meglio di no. Meglio partire dai 24 punti in classifica. Non si sa mai, putesser turnà bbuon?
A proposito, il Napoli nonostante la sconfitta è riuscito a mantenere l’ottavo posto in graduatoria. In compagnia però del Torino. Il distacco dalla terzultima posizione è di 10 punti. Un margine di relativa tranquillità. Il distacco dalla quarta posizione è di 11 punti. Una lunghezza quasi incolmabile. Con questi numeri e distacchi, se va bene, completeremo una stagione di metà classifica. Ogni tanto si vincerà. Spesso si perderà. Ma il più delle volte si punterà al pareggio. Per muovere la classifica.

Qui di seguito tutte le partite giocate tra domenica ed il giorno dell’Epifania.

BRESCIA-LAZIO 1-2. Continua la marcia inarrestabile dei biancazzurri, terzi in classifica. Con la vittoria in terra lombarda, son diventati ben nove i successi consecutivi. Da fine ottobre in poi, i capitolini dell’aquila, in campionato hanno solo saputo vincere. Su un impianto di gioco e calciatori rodato da tempo, mister Inzaghino ha apportato alcuni accorgimenti tattici che hanno indubbiamente migliorato l’efficacia dell’undici laziale. Atleticamente in buona salute, Ciruzzo da Torre e compagni non mollano mai, fino al termine del match ed oltre: così sono maturate diverse delle vittorie conseguite. A proposito di Immobile, il bomber campano è sempre più saldo in vetta alla classifica dei cannonieri con 19 marcature.

SPAL-VERONA 0-2. Gli scaligeri hanno colto con merito i tre punti in casa di una Spal un po’ giù di corda e che è apparsa arrendevole sin dall’avvio del match. In gran spolvero Pazzini che, pur non essendo più un ragazzino con i suoi 35 anni, ha giocato con tanta grinta, realizzando anche uno dei due gol gialloblù. Il punteggio avrebbe potuto assumere dimensioni più ampie, tuttavia il portiere ferrarese Berisha è riuscito a mettere più di una pezza in diverse occasioni da gol dei veneti.

GENOA-SASSUOLO 2-1. I genoani, con il nuovo mister Nicola in panchina ed il vecchio Pandev mattatore in campo ed autore del rocambolesco gol vittoria, sono ritornati al successo dopo oltre due mesi. La partita è stata però falsata da un arbitraggio un po’ folle ed a tratti più che inadeguato. Il rigore dell’uno a zero è stato inventato di sana pianta dal giudice di gara. Invece il gol del potenziale 1-2 emiliano è stato inspiegabilmente annullato con un volante consulto al VAR. Insomma risultato che a ben vedere è assai bugiardo. Mister De Zerbi ed i suoi neroverdi sono usciti dal campo amareggiati per le assurde decisioni arbitrali. Sicuri proprio che l’uso della tecnologia è sinonimo di imparzialità?

ROMA-TORINO 0-2. I granata hanno espugnato l’Olimpico con il centravanti Belotti in gran spolvero. Un gol per tempo e così il numero nove ha regalato un meritato successo ai suoi. Bella davvero la prima marcatura in chiusura degli iniziali 45 minuti di gioco: tiro potente e preciso, in area di rigore, diritto all’incrocio dei pali. Gli uomini di mister Mazzarri hanno giocato in modo egregio il match, mostrando un’ottima condizione fisica e tenendo validamente testa ai giallorossi, apparsi meno lucidi e briosi rispetto alle ultime partite. Buona prova anche dell’estremo difensore piemontese Sirigu che ha negato, in più circostanze, il gol agli attaccanti giallorossi. La sconfitta con il Torino ha determinato una battuta d’arresto per i capitolini che hanno tuttavia mantenuto il quarto posto in classifica, pur se hanno visto ridursi il vantaggio sulle immediate inseguitrici.

BOLOGNA-FIORENTINA 1-1. Il risultato del derby dell’Appennino, tutto sommato, è a mio avviso giusto. I felsinei sono riusciti ad acciuffare il pareggio, con un gran bel calcio di punizione di Orsolini, nell’ultima occasione di gioco o quasi. I toscani, in precedenza, erano passati in vantaggio nel corso del primo tempo con un tiro a volo da fuori area di Benassi. Da lì in poi la Viola ha applicato alla lettera le indicazioni del nuovo allenatore Iachini: difesa e contropiede. Tattica old style che è apparsa però utile solo fino a pochi istanti prima del termine del match. I rossoblù di casa hanno dimostrato di avere un carattere davvero coriaceo. Per la Viola ancora una volta è rimandato l’appuntamento con la vittoria, che ormai manca da oltre due mesi.

JUVE-CAGLIARI 4-0. Il Cagliari perde malamente dopo aver tenuto botta per un tempo intero. Poi, i rossoblù hanno steso un bel tappeto dinanzi alla propria porta ed il campionissimo cucù settetè ha fatto tripletta. Ha completato il poker il chiattone traditore. Ve ne eravate dimenticati? Gioca ancora, eh. I serpentini si confermano al primo posto in classifica, nonostante mister Sarri in panchina.

ATALANTA-PARMA 5-0. Che spettacolo i bergamaschi. Giocano a memoria. Si divertono e fanno divertire. È successo anche stavolta. Dopo i cinque palloni rifilati al Milan prima di Natale, ecco nuovamente cinque palloni insaccati al Parma. Papu Gomez ha aperto la giostra dei gol con una splendida realizzazione all’incrocio dei pali. A seguire poi Freulen, Gosens e per ben due volte Ilicic, la prima delle quali con uno spettacolare tiro a volo di sinistro. I nerazzurri nella prima gara del nuovo anno hanno messo in mostra proprio tutto il meglio del loro repertorio. Velocità, geometrie, pressing, scambi di prima, ampiezza di gioco: questo in sintesi il mix di Mister Gasperini, correttamente applicato in campo dai suoi calciatori. Sul fronte opposto gli emiliani, nonostante diverse parate di Sepe tra i pali, si sono egregiamente immolati come vittima sacrificale: mai in partita, i ducali non sono riusciti a limitare, se non in poche circostanze, le scorribande avversarie. Con l’ampio successo casalingo, gli atalantini si son portati ad un punto appena dal quarto posto in classifica. Lanciatissimi.

MILAN-SAMP 0-0. I doriani hanno strappato un punto prezioso sull’ostico campo rossonero. Da una parte e dall’altra ci sono state diverse occasioni da gol. L’imprecisione sotto porta e la buona prova di entrambi gli estremi difensori hanno tuttavia determinato il risultato a reti bianche. Tra i padroni di casa ha fatto il suo nuovo esordio Ibrahimovic, di ritorno in casa milanista dopo otto lunghi anni in giro tra Parigi, Manchester e Los Angeles. Entrato al decimo della ripresa al posto di Piatek, lo svedese ha cercato di dare la scossa ai suoi ma non è riuscito ad incidere favorevolmente, anche in considerazione del fatto che è stato mal assistito da Suso e Leao, posti rispettivamente alla sua destra ed alla sua sinistra nell’attacco rossonero. L’allenatore Pioli al termine del match si è espresso così:”Non ci sono mancate voglia e generosità, ma è mancata la precisione giusta”. Il mister doriano Ranieri, uomo di grande esperienza, invece ha pronunciato queste parole: “Ottima partita, ma abbiamo sbagliato troppi gol”.

LECCE-UDINESE 0-1. Decisamente una brutta partita. Assai brutta. Impreziosita solo da una eccezionale rete di De Paul, giunta quasi al termine dei novanta di gioco. Per il resto tanta noia o poco più.

NAPOLI-INTER 1-3. Ne vogliamo parlare ancora? Meglio di no.

Sabato prossimo gli azzurri faranno visita alla Lazio. Trasferta migliore non ci poteva capitare in questo particolare periodo di forma. Riusciranno i nostri eroi a sovvertire il pronostico? Speriamo bene.
Forza Napoli.
Andrea P&B.

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Tifoso del Napoli dai tempi del maestro Luis Vinicio, sognatore da sempre, fotografo mancato e strimpellatore convinto di strumento a sei corde, bancario fedele ultratrentennale, laureato in economia aziendale alla tenera età di 50 anni, sposato con prossima vista sulle nozze d’argento con due figli parimenti tifosi del Napoli sin dalla nascita, provo a seguire gli insegnamenti del Cristo Gesù e di tanto in tanto mi cimento a parlare di pallone… ma solo a mente fredda. Non odio la Juventus, mi limito solo ad evitarla scrupolosamente per non cadere in tentazione! Saluto di solito con “Pace e Bene”… e qualcuno recentemente mi ha apostrofato proprio così, “Andrea Pace e Bene”. Mi sembra una buona idea per il mio nick name da provetto blogger azzurro. Andrea P&B.

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