Che è… che è stat… che è succies? La 32esima giornata

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Portate pazienza. Altre tre settimane di tour de force ed il campionato volgerà al tramonto. Tutto tornerà alla normalità e la Rubentus potrà mettere in bacheca il suo 376esimo scudetto. Gli arbitri si riposeranno un po’ e smetteranno di assegnare quintali di rigori ai migliori offerenti. Il calciomercato riempirà le pagine dei giornali e le smaniose fantasie dei tifosi. Insomma, vott’ a frnì st’ammuina ca c’amma arrpusà nu poc’.

Il turno numero 32 non ha portato bene al Napoli. Come ben si legge nel titolo, i partenopei avrebbero meritato di vincere la sfida contro Ibrahimovic e compagni. Due episodi ci hanno severamente puniti ed hanno fruttato due reti ai nostri avversari. Nel primo la difesa era schierata piuttosto male e il veemente carrarmato Hernandez ha quasi sfondato porta e portiere azzurro. Nel secondo un…. rigore (mettete liberamente voi l’aggettivo senza esagerare con la volgarità se possibile) ci ha costretti al pareggio con tante recriminazioni.

Il Napoli non mi è dispiaciuto. Mertens è apparso in stato di grazia ed ha ritrovato la vena realizzativa. Koulibaly è sembrato in fiducia e spesso si è spinto in attacco. Insigne ha confermato di attraversare un periodo di forma al top. Tutti gli altri, pur non brillando, hanno giocato una buona gara contro i rossoneri che si son presentati al San Paolo con gli scalpi di Lazio e Rubentus appesi alla cintura. Tanta roba.

Peccato, poteva essere vittoria e purtroppo non è stata. Son sicuro che a Bologna, dove il Napoli giocherà tra qualche ora, forse tra pochi minuti, c’ r’pigliamm’ tutt’ chell’ ch’e’ o nuost’. Con il boss a bordo campo, nun s’ pazzeja. E comunque, quella foto che è circolata su tutti i social nun è foto ra panz’ ro mister… nun v’ sbagliat’… chill’ è o giubbotto antiproiettile sottocutaneo.

Cosa è capitato di interessante nelle altre partite? Qualche conferma, qualche sorpresa, qualche ‘mbruoglio. Qui sotto trovate delle pillole di commento. E quando dico pillole, non posso che  pensare alle 70 azzurre di Felice… da dove tutto ebbe inizio. Con ironia e semplicità.

Ecco in breve il 32esimo turno.

La Lazio si è definitivamente ammusciata. Ne dà ufficiale certificazione la terza sconfitta consecutiva, avvenuta per mano di un Sassuolo sempre più sfrontato nell’imporre il suo gioco fantasioso. Gli emiliani, giunti alla terza vittoria consecutiva in trasferta, stanno attraversando un periodo di forma molto positivo. Periodo che arriverà al capolinea col prossimo turno, visto che la squadra allenata dall’ottimo De Zerbi affronterà l’invincibile (ehm… ehm…) capolista. I biancazzurri invece, penalizzati dalla panchina corta, hanno ceduto il passo sulla distanza, quando di gambe e fiato si è sentita la mancanza. Addio corsa scudetto per mister Inzaghino.

A Brescia, dopo un primo tempo finito sullo zero a zero, la Roma ha poi dilagato nella ripresa. Netto il divario tecnico tra le due squadre. Da una parte, i lombardi sono sempre più predestinati alla serie B, dall’altra, i capitolini appaiono invece a pieno titolo legittimati nella lotta per un posto nella futura edizione dell’Europa League.

Sabato, in notturna, è andato in scena il big match tra Rubentus ed Atalanta. I bergamaschi hanno seriamente rischiato di vincere. Poi ci ha pensato cierresette cucù tetè a sistemare tutte le cose, e più in segretezza ci ha pensato la dirigenza rubentina: due rigori assegnati con manica larga e pareggio bello e confezionato con tanto di nastro e biglietto d’auguri. Da scudetto a scudotto, è stato breve… come da rispetto a biscotto. Senza tanti giri di parole, Zapatone ed il Papu avrebbero meritato la vittoria, ma contro i serpentini non c’è stata storia. Il pareggio ha spianato la strada ai piemontesi verso il nuovo titolo, il primo dell’era sarriana. L’ex comandante, accussì, c’ha fatt’ fess’ a tutt’ quant’.

Il Genoa ha inferto l’ennesimo colpo fatale alla Spal, sempre più destinata a scendere in serie cadetta. Pandev e Schone hanno regalato ai liguri la prima vittoria dalla ripresa del campionato. Un successo mai messo in discussione con i padroni di casa che hanno sbagliato anche un rigore sul punteggio di uno a zero con Iago Falque. Per i rossoblù liguri i tre punti conquistati sono un’importante iniezione di fiducia nella lotta per la salvezza.

La Fiorentina, con la forza della disperazione, ha agguantato il pari contro il Verona nell’ultima azione di gioco. I veneti erano passati in vantaggio al 18esimo di gioco e per quasi 80 minuti erano riusciti a respingere gli attacchi di Ribery e compagni. Match molto combattuto nel quale le squadre si sono equivalse.

Discorso analogo, seppur senza reti, per il confronto in terra sarda tra Cagliari e Lecce. Entrambe hanno rischiato di vincere, entrambe hanno rischiato di perdere ed alla fine hanno entrambe diviso equamente la posta. Tanti i capovolgimenti di fronte, tante le occasioni sotto porta, tanta l’imprecisione, tanti i rimpianti su ambedue i versanti. Con il punto ottenuto, i sardi consolidano l’undicesima posizione in classifica, mentre i salentini proseguono la loro rincorsa alla quart’ultima posizione per la permanenza in serie A.

Il Bologna ha dilapidato, ben oltre il 90esimo di gioco, il doppio vantaggio conquistato con merito nel primo tempo e si è fatto raggiungere dal Parma: una furbesca zampata del ritrovato Inglese, ha fissato il risultato finale dell’ennesimo derby emiliano della stagione. Tra il prosciutto e la mortadella la sfida è finita in perfetta parità: ad una prima frazione di stampo rossoblù, ha fatto seguito un secondo tempo a tinte gialloblù. Dopo 4 sconfitte di fila, i ducali hanno raggranellato un punto scaccia crisi. La banda di Mihajlovic è stata fin troppo ingenua a farsi agguantare a tempo pressoché scaduto.

È tornato Quagliarella e la Sampdoria ha cambiato subito volto: più combattiva, più determinata, più cazzuta. Proprio come la voleva il suo allenatore: “aaaaoooohhhh nun state a fà le mammolette, fatevi cresce la barba, ve voglio vedè agguerriti come Sandokan”. Dopo l’iniziale svantaggio, i doriani hanno prima raggiunto i friulani proprio con un gol del recuperato bomber stabiese e poi, sul finire del match, hanno fatto il colpo grosso: una splendida rete in rovesciata di Bonazzoli ed un tiro scoccato  dal piede fatato di Gabbiadini hanno messo ko i bianconeri dell’est.

L’Inter, priva di Lukaku, ha liquidatu il Torinu che, per una papera di Handanovic, era addiritturu passatu in vantaggiu nella prima frazione di giocu. I granata, troppo scarsi per essere veri, hanno resistito finché hanno potuto. Cioè un tempo. Nella ripresa Gonde ha accunciato l’assetto della squadra nerazzurra e, nel giro di una dozzina di minuti, Lautaro Martinez ha guidato la riscossa interista con assist e gol. Con la facile vittoria i nerazzurri hanno conquistato anche il secondo posto in classifica, scavalcando gli ammusciati laziali.

Bene, scritta nella storia la 32esima giornata, tra poche ore l’Atalanta, affrontando il Brescia, riaprirà le danze del 33esimo balletto di partite.

Il Napoli invece giocherà mercoledì. Sarà di scena a Bologna. Trasferta piuttosto ostica ma non proibitiva. I partenopei sono chiamati a fare una bella prestazione. E magari a regalarci altre emozioni tinte di azzurro.

#ForzaNapoli.

Andrea P&B.

Lazio-Sassuolo 1-2

Brescia-Roma 0-3

Juve-Atalanta 2-2

Genoa-Spal 2-0

Cagliari-Lecce 0-0

Fiorentina-Verona 1-1

Parma-Bologna 2-2

Udinese-Samp 1-3

Napoli-Milan 2-2

Inter-Torino 3-1

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Tifoso del Napoli dai tempi del maestro Luis Vinicio, sognatore da sempre, fotografo mancato e strimpellatore convinto di strumento a sei corde, bancario fedele ultratrentennale, laureato in economia aziendale alla tenera età di 50 anni, sposato con prossima vista sulle nozze d’argento con due figli parimenti tifosi del Napoli sin dalla nascita, provo a seguire gli insegnamenti del Cristo Gesù e di tanto in tanto mi cimento a parlare di pallone… ma solo a mente fredda. Non odio la Juventus, mi limito solo ad evitarla scrupolosamente per non cadere in tentazione! Saluto di solito con “Pace e Bene”… e qualcuno recentemente mi ha apostrofato proprio così, “Andrea Pace e Bene”. Mi sembra una buona idea per il mio nick name da provetto blogger azzurro. Andrea P&B.

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