Calciatore mio calciatore… ma quant’ mi costi ?

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Il monte ingaggi della scorsa serie A è stato pari a circa 900 milioni di euro.
La maggior parte della cifra, 556 milioni pari al 62% del totale, è stata spesa dalle società di calcio più blasonate: Lazio (54 mil.), Milan (77 mil.), Roma (100 mil.), Inter (105 mil.), Juve (143 mil.) ed il nostro amato Napoli (77 mil.).
Le restanti 14 squadre hanno stipendiato i propri calciatori per circa 337 milioni di euro.
Emerge subito evidente l’enorme disparità tra il primo gruppo di società e le società di seconda e terza fascia (gap che dovrebbe far riflettere per l’eventuale riduzione del numero di squadre nella massima serie).
Tuttavia, analizzando più attentamente i numeri, possiamo estrapolare alcuni dati che ci consentono di capire, senza fare studi molto approfonditi, chi ha speso meglio i soldi per gli ingaggi dei giocatori e chi, invece, li ha letteralmente buttati via dalla finestra… i soldi non i giocatori, eehh !
Prendendo come base di riferimento i punti conseguiti ed il conseguente piazzamento raggiunto in classifica, si nota che alla squadra scudettata, quella che ha speso di più per intendersi, ogni punto ottenuto sul campo è “costato” circa 1,6 milioni di euro, limitatamente ai soli ingaggi dei calciatori e senza considerare gli ingaggi degli arbitri (come nel caso del rigore inesistente concesso a favore all’ultimo istante della partita contro il Milan). A ben vedere, mettendo per un momento da parte la nostra consueta simpatia per la squadra di proprietà della FCA olandese, sono stati soldi ben spesi anche in considerazione, ahinoi, del successo finale in Italia (bissato nella coppa nazionale).
L’Inter, dal canto suo, seconda nella speciale classifica degli ingaggi, ha sostenuto un “costo” medio di circa 1,7 milioni di euro per ognuno dei 62 punti ottenuti in classifica. Come noto, però, i nerazzurri non hanno affatto ottenuto un piazzamento di prestigio e hanno dovuto anche rinunciare alla partecipazione alle coppe europee (Mitropa Cup compresa) perché chi è arrivato settimo è restato al palo.
È indubbio che per il magnate Suning la scorsa stagione è stata pressoché fallimentare. Tanti soldi spesi per il “cacciomercato”… per la giostrina degli allenatori… per trattenere Icardi e soprattutto Wanda (!), ma la resa sportiva ed economica della sua squadra è stata molto deficitaria. Resta comunque ancora una cosa inspiegabile, la vittoria contro l’Atalanta per 7 a 1 (forse era un conguaglio sulla trattativa di Gagliardini, chissà).
A proposito di Atalanta: a conti fatti è la società che ha maggiormente fatto fruttare il proprio investimento per gli stipendi dei calciatori. Infatti la società orobica, sempre attenta nella gestione del vivaio, per ogni punto conquistato (72 totali e 4° posto in classifica), ha dovuto sostenere una “spesa” media di appena 320mila euro per gli ingaggi.
In uno studio recentemente apparso sul sito statistico de “Il Sole 24 ore“, la squadra bergamasca è risultata essere quella con il miglior indice di performance, costruito tenendo conto degli ingaggi, degli introiti per i diritti televisivi e del piazzamento finale conseguito.
Ad onor del vero, da tifosi “veraci” non possiamo dimenticare che sei dei 72 punti complessivi degli atalantini, sono stati regalati con molta, troppa magnanimità dai giocatori azzurri (!)… che di loro hanno percepito dal presidente DeLa ingaggi pari alla metà esatta di quelli elargiti dalla Juve ai suoi calciatori.
Sarà per questo che, in fase di rinnovo contrattuale, tutti, ma proprio tutti, gli azzurri hanno richiesto più soldi per offrire, migliorate, le proprie prestazioni professionali? Più ingaggi uguale più punti? Penso di no (vedi la faccenda interista), e voi che ne dite… quest’anno il Napoli quant’ adda pava’ per ogni punto in classifica?
Andrea. P&B.

ps: Una curiosità. Al Napoli ogni punto ottenuto (86) è costato, sotto il profilo ingaggi, mediante circa 900mila euro… proprio come al Pescara (18) ultimo e retrocesso.

 

Di Andrea Russo

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Tifoso del Napoli dai tempi del maestro Luis Vinicio, sognatore da sempre, fotografo mancato e strimpellatore convinto di strumento a sei corde, bancario fedele ultratrentennale, laureato in economia aziendale alla tenera età di 50 anni, sposato con prossima vista sulle nozze d’argento con due figli parimenti tifosi del Napoli sin dalla nascita, provo a seguire gli insegnamenti del Cristo Gesù e di tanto in tanto mi cimento a parlare di pallone… ma solo a mente fredda. Non odio la Juventus, mi limito solo ad evitarla scrupolosamente per non cadere in tentazione! Saluto di solito con “Pace e Bene”… e qualcuno recentemente mi ha apostrofato proprio così, “Andrea Pace e Bene”. Mi sembra una buona idea per il mio nick name da provetto blogger azzurro. Andrea P&B.

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