Avimm’ fatt’ na parmiggian’ e mulignan’ tropp’ bell’ (Traduzione: Napoli stellare in modalità galattica !)

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Venticinquesima giornata, sesta del girone di ritorno. Il Napoli a Parma era atteso da un avversario ostico, tutto difesa e contropiede. Dopo il fortissimo Zurigo in coppa, un’altra dura prova in campionato. Prima della partita la tensione era palpabile. Palpa qui e palpa là, palpa su e palpa giù. Palpann’ palpann’… nientmen’ se n’ so asciut’ car’c e meraviglia a rint’ o camp’.  I parmigiani hanno mirabilmente applicato il contropiede in difesa e la difesa in attacco. Morale della favola: hann’ pigliat’ quatt’ gol e so’ gliut’ bbuon’ lor’ si nun n’hann’ pigliat’ chiù assai. E meno male che il Napoli non ha giocato bene. Perché, se avesse giocato bene, sarebbero rotolate in campo pur’ e form’ e parmiggian’. Insomma, una prova da grande squadra per gli azzurri che, per l’occasione hanno rispolverato i classici polacchi, Milik (2 gol) e Zielinski (1 gol), e la novità algerina, Ounas (1 gol). M’ song’ arricriat’. Senza Insigne, Albiol, Ghoulam e con Hamsik in Cina a mangià ris’ scaurat’, il Napoli ha espresso un bel gioco, accelerando quando serviva, rallentando quando occorreva. Il possesso palla è stato quasi del 70%, i passaggi sono stati 690, la precisione dei passaggi è stata pari all’86%… e simm’ stat’ caxx’ pur’ e batt’r’ duj’ calci d’angolo e nu’ cuof’n’ e rimess’ laterali. In parole povere, diciamo pure semplici: il Napoli ha asfaltato il Parma. I ducali stann’ ancor’ cercann’ o’ pallon’ addo’ sta. Bene, benissimo. Ci voleva proprio una vittoria così schiacciante. È di buon auspicio. Perché domenica prossima arriveranno quelli là ed era necessario recuperare un pizzico di fortuna sotto porta. Se riprende a segnare Mertens… allora stamm’ appost’.
Dunque, detto del Napoli vittorioso a Parma, vediamo cos’altro è successo nel venticinquesimo turno nel quale non hanno giocato Lazio ed Udinese (partita rinviata più in avanti, forse in primavera, con il risveglio dei sensi!). Hanno vinto, oltre agli azzurri, pure quelli del Milan, del Torino, della Roma, della Samp. Hanno pareggiato Sassuolo e Spal, Chievo e Genoa, Fiorentina e Inter. Ha perso, veramente in maniera sfortunata, il solo Bologna. Ecco qui di seguito qualche nota sui singoli matches disputati tra venerdì e domenica.  
Milan-Empoli 3-0. I rossoneri sembrano aver innestato il turbo in questo ultimo periodo. Nelle prime sei giornate del girone di ritorno: quattro vittorie e due pareggi. È innegabile che i milanisti hanno beneficiato dei positivi frutti del mercato di riparazione. Gli innesti in pianta stabile, nella squadra del boss a bordo campo, di Paquetà e Piatek hanno apportato un concreto beneficio alle manovre di gioco di Chalanoglu e compagni. La squadra toscana ha resistito un tempo, riuscendo a tenere sullo zero a zero il match fino al quarto minuto del secondo tempo. Poi, in poco meno di venti minuti, ha lasciato via libera alle realizzazioni del bomber polacco Piatek, del potente Kessié e del brillante Castillejo. Per i padroni di casa è la terza vittoria di fila: un bottino di nove punti con nove gol fatti ed uno solo subito. Ebbene si, il Milan non solo ha ribadito la sua quarta posizione in classifica ma si propone come nuova forza del campionato. E martedì lancia la sfida alla Lazio nella semifinale di coppa nazionale.
Torino-Atalanta 2-0. I granata hanno fatto valere caparbiamente il fattore campo e con un gol per tempo hanno avuto ragione della squadra bergamasca e non solo: l’hanno anche agguantata in classifica a 38 punti. Izzo e Iago Falque, il migliore in campo, sono stati gli autori delle reti, mentre c’è da sottolineare l’ennesima prova favorevole di Sirigu, che ha difeso al meglio la porta torinese: quinta partita senza aver subito gol. Per i nerazzurri di Bergamo è invece arrivato il secondo knock out di seguito, dopo la sconfitta subita in casa la scorsa settimana contro il Milan, a Torino è scesa in campo un’Atalanta meno organizzata del solito. Accantonati al momento i sogni di un piazzamento Champions, la squadra di Gasperini deve ora subito ritrovare lo spirito battagliero giusto per affrontare al meglio la Fiorentina nella imminente sfida della semifinale di coppa nazionale.
Frosinone-Roma 2-3. La partita è stata ricca di gol, ma non è stata una gran bella gara. Anzi. Mi sono apparsi più evidenti gli errori delle rispettive difese che la bravura nelle occasioni da gol. Passato in vantaggio il Frosinone al quinto minuto di gioco (Ciano con la piccola complicità del portiere giallorosso), la squadra capitolina, approfittando di qualche distrazione di troppo della retroguardia ciociara, nel giro di un minuto e mezzo o poco più ha prima pareggiato (Dzeko alle prese con una querelle coi tifosi locali) e poi ribaltato (Pellegrini) il parziale. Nel secondo tempo è stato un festival di tattiche un po’ confusionarie, scelte di gioco piuttosto approssimative e palle buttate in avanti più che giocate con cognizione di causa. Forse il vento ha impedito ad entrambe le squadre di esprimersi al meglio, tuttavia lo spettacolo è stato abbastanza mortificato. Uscito Manolas per infortunio (una brutta tegola per mister Di Francesco) la difesa capitolina prende il gol del pareggio (Pinamonti tutto solo davanti ad Olsen) con ben tre giallorossi imbambolati ed immobili. Dopo aver rischiato clamorosamente di perdere (Olsen bravo a sventare su Trotta in un face-to-face), i giallorossi hanno superato i ciociari proprio all’ultimo respiro: Dzeko, di pancia, insacca un assist di El Shaarawy e trascina la Roma a 44 punti in classifica.
Sampdoria-Cagliari 1-0. Con un rigore molto discusso, realizzato con potenza e precisione da Quagliarella, i doriani sono tornati alla vittoria dopo tre sconfitte consecutive. Partita in equilibrio per buona parte del tempo, con il risultato che si è sbloccato solo a metà o quasi del secondo tempo. Ritmi di gioco alti e tanta frenesia in mezzo al campo: ha prevalso così l’agonismo tattico più che i virtuosismi dei giocatori dai piedi migliori. Non è stata proprio una passeggiata per la squadra di mister Giampaolo, più volte ingabbiata nei raddoppi di marcatura dei sardi e, in generale, nell’organizzazione impostata da mister Maran per il gioco del suo Cagliari. L’ingresso di Gabbiadini al 18esimo della ripresa ha dato un deciso impulso agli attacchi doriani. Ed è proprio su un fallo subito in area dall’ex paperino partenopeo che l’arbitro ha decretato, con generosità, il penalty vincente. La squadra ligure, dopo il lungo stop, raggiunge così 36 punti in classifica. Per gli isolani una battuta d’arresto che li tiene fermi a 24 punti nella zona bassa.
Sassuolo-Spal 1-1. Derby tutto emiliano. Entrambe le squadre venivano da due scoppole contro avversarie toscane: la scorsa settimana il Sassuolo ha preso tre sberle dall’Empoli, la Spal addirittura ne ha rimediato quattro dalla Fiorentina degli speedy gonzales. Partita molto ma molto equilibrata. Tanto equilibrata che è finita degnamente in pareggio: uno ad uno. Padroni di casa in vantaggio al 43esimo del primo tempo, con Peluso abili a sfruttare in area di rigore un assist da calcio di punizione. La squadra ospite ha raggiunto il pari al 68esimo su calcio di rigore di Petagna (VAR in azione per una dubbia spinta su Floccari), superbamente realizzato con un tiro all’incrocio dei pali.
Bologna-Rubentus 0-1. Partita inguardabile. Almeno per noi tifosi partenopei. Ed infatti io, in tutta sincerità, non l’ho guardata. Neanche per errore. Manco per gufare. Tanto il risultato, come sempre o quasi, è sempre già scritto da giorni e giorni addietro: perché farsi prendere per il naso davanti alla tv? E poi, mica l’allenatore del Bologna è il cholito Simeone, eh! Ho sentito per l’appunto l’intervista di mister Mihajlovic alla radio nel post partita: era piuttosto incaxxato perché la sua squadra non meritava di perdere. Un deja-vu. Contro gli invincibili, purtroppo, il più delle volte finisce così. O hai gli attributi, o non hai fortuna. Forza Atletico, vinci per noi.
Chievo-Genoa 0-0. La partita andata in scena a Verona non è stata proprio del tutto entusiasmante. Anzi, a dirla tutta è stata piuttosto avara di emozioni. La verità? Tutta la verità? È stata di una noia tremenda. Si vocifera che gli spettatori presenti stanno cercando di ottenere il rimborso del biglietto e un pezzo di frittata di maccheroni come ristoro. I padroni di casa avrebbero forse meritato qualcosa di più, visto il gioco quasi rinunciatario dei liguri. Per la critica situazione di classifica, a conti fatti, è andata male al Chievo che non è riuscito a far valere il fattore campo. Il Genoa ha così allungato leggermente sul terzultimo posto (+11 punti sul Bologna), mentre il Chievo ha leggermente accorciato sul quartultimo posto (-11 punti dall’Empoli). Insomma, parva materia direbbero i sapientoni.
Fiorentina-Inter 3-3. Scoppiettante match per finire in bellezza la domenica sera pallonara. Una partita lunga ben oltre i novanta minuti. La prima rete è arrivata dopo appena venti secondi dal fischio d’inizio. L’ultima, invece, al centunesimo minuto di gioco. Una partita non ricca di emozioni, molto di più. Questa la successione delle reti: autorete di De Vrij (1-0), pareggio di Vecino (1-1), poi Politano (1-2 splendido), dopo Perisic (1-3), dopo ancora Muriel (2-3 eccezionale), infine Veretout (3-3). Un gol annullato, su segnalazione del VAR. Due rigori assegnati, per fallo di mani. Uno per parte. Su entrambi è stato necessario l’intervento del VAR.  Molto discussi i penalty, nonostante i ripetuti replay in campo ed anche nel dopo partita, nelle interviste, tra gli addetti ai lavori. Addirittura, è apparso persino inviperito mister Spalletti gne gne davanti alle telecamere: ha smesso i panni del filosofo incompreso ed ha alzato la voce in diretta televisiva. Si attendono a momenti, sull’argomento, anche le esternazioni del ministro con la felpa nel dress code, e di quell’altro ministro con il ricorso facile alla piattaforma digitale. Le due squadre, rigori a parte e ministri a parte, si sono comunque affrontate a viso aperto, con tanti rovesciamenti di fronte ed altrettanti duelli soprattutto in mezzo al campo. I nerazzurri, ancora senza Icardi al centro dell’attacco, una volta raggiunto il tre a uno hanno forse pensato di avere in tasca la vittoria. I toscani, senza Pezzella al centro della difesa, da parte loro non hanno invece mai mollato, anche sotto di due gol. I nerazzurri arrivano a così a 47 punti. La Viola sale a 36 punti.
Bene, eccezion fatta per Lazio e Udinese, la sesta di ritorno è ormai storia. Il Napoli, nonostante la vittoria, è ancora lontano 13 punti dalla vetta. Domenica prossima è in programma però la partita giusta, quella appropriata per recuperare qualcosina… qualcosa… tre punti. Incrociamo le dita. Comunque vada, sarà un successo. Forza Napoli.
Andrea P&B.  
 
 

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Tifoso del Napoli dai tempi del maestro Luis Vinicio, sognatore da sempre, fotografo mancato e strimpellatore convinto di strumento a sei corde, bancario fedele ultratrentennale, laureato in economia aziendale alla tenera età di 50 anni, sposato con prossima vista sulle nozze d’argento con due figli parimenti tifosi del Napoli sin dalla nascita, provo a seguire gli insegnamenti del Cristo Gesù e di tanto in tanto mi cimento a parlare di pallone… ma solo a mente fredda. Non odio la Juventus, mi limito solo ad evitarla scrupolosamente per non cadere in tentazione! Saluto di solito con “Pace e Bene”… e qualcuno recentemente mi ha apostrofato proprio così, “Andrea Pace e Bene”. Mi sembra una buona idea per il mio nick name da provetto blogger azzurro. Andrea P&B.

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